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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Radio 24 Rassegna Stampa
07.05.2008 Censura per chi difende Israele
la libertà di parola davvero minacciata non è quella degli antisionisti

Testata: Radio 24
Data: 07 maggio 2008
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: «Dibattito su Israele»
Alle 9 del 7 maggio 2008 RADIO 24 ha trasmesso un dibattito su Israele, condotto dal giornalista Milan.

Ospiti Ugo Tramballi, giornalista del SOLE 24 ORE ben noto ai lettori di Informazione Corretta, il filosofo e militante antisionista a Danilo Zolo, Elazar Cohen dell'Ambasciata di Israele in Italia e Dario Peirone, presidente dell'Associazione Italia-Israele di Torino che hanno difeso il diritto all'esistenza di Israele.

Tramballi ha affermato, senza portare nessun elemento di prova, che il Likud avrebbe nel suo programma "politiche di apartheid".

Danilo Zolo, dopo avere ritualmente assicurato di non essere antisemita ma solo antisionista ha sostenuto che gli ebrei vivono in un territorio "palestinese", negando il diritto all'esistenza di Israele e ha tracciato una storia della nascita di Israele ricavata dai testi del più ideologico dei "nuovi stotici",  Ilan Pappe, da lui ripetutamente citato.
Ha sostenuto che la risoluzione dell'Onu sulla spartizione del mandato britannico in uno Stato ebraico e in uno arabo non era vincolante, e che sono stati gli ebrei a creare lo Stato di Israele con un "colpo di mano".

Nel corso della trasmissione è stata citata la rivalutazione dei "Protocolli dei Savi anziani di Sion" da parte di Gianni Vattimo, senza che il conduttore notasse che il fatto che il filosofo torinese possa pronunciare simili enormità è di per se la prova della falsità delle sue affermazioni sull'impossibilità di paralre per chi "critica Israele". Non solo in Italia si può criticare Israele, si può anche riproporre falsi conclamati dell'antisemitismo.

Si può, come ha fatto un ascoltatore durante una telfonata, mettere in dubbio la portata della Shoah, richiamandosi a Noam Chomsky.

Il dubbio è invece se si possa, anche in una trasmissione radio, difendere Israele.
Su cinquanta minuti di trasmissione a Dario Peirone sono stati concessi pochi secondi: il tempo bastante a ricordare l'esodo degli ebrei dai paesi arabi (sul quale è poi giunta la testimonianza di una ascoltatrice ebrea egiziana che è dovuta fuggire dal suo paese d'origine) e per invitare un ascoltatore che esprimeva la sua simpatia per la democrazia israeliana, ma anche i suoi timori per il clima di violenza che si prospetta a Torino nei giorni della Fiera, ad esprimere apertamente le sue idee.

In sintesi, una trasmissione condotta in modo fazioso e scorretto, nella quale il contraddittorio all'odio antisraeliano è stato censurato

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info@radio24.it

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