giovedi` 25 aprile 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






Il Messaggero Rassegna Stampa
27.03.2019 Israele, ecco chi invita al boicottaggio del festival Eurovision. Ma nonostante il terrorismo lo Stato ebraico è sicuro
Commento di Simona Orlando

Testata: Il Messaggero
Data: 27 marzo 2019
Pagina: 28
Autore: Simona Orlando
Titolo: «Dopo i razzi a Tel Aviv Eurofestival nella bufera»

Riprendiamo dal MESSAGGERO di oggi, 27/03/2019, a pag.28, con il titolo "Dopo i razzi a Tel Aviv Eurofestival nella bufera" il commento di Simona Orlando.

Non stupisce l'ennesimo appello per il boicottaggio in stile nazista dello Stato ebraico diffuso da Roger Waters, sempre in prima fila quando si tratta di delegittimare Israele, unica democrazia del Medio Oriente. La redazione del Messaggero però insinua il dubbio che Tel Aviv e Israele in generale possa essere un Paese non sicuro a fronte dei recenti attacchi missilistici dei terroristi di Hamas, riprendendo la fake news di Roger Waters. In Israele, nonostante il terrorismo, la sicurezza è invece totale, come si rende conto chiunque sia stato almeno una volta a visitarlo. Vale sempre il detto" gli isareliani possono anche perdere delle battaglie, ma vincono sempre le guerre"

Ecco l'articolo:

Immagine correlata
Roger Waters

Non sono solo canzonette. L'Eurovision Song Contest, il festival europeo di canzoni (per l'Italia parteciperà Mahmood, il vincitore di Sanremo con Soldi) in calendario dal 14 al 18 maggio a Tel Aviv, è nella bufera. La città due giorni fa è stata colpita da un altro razzo lanciato da Gaza, il terzo in dieci giorni, caduto a pochi chilometri dal Centro Congressi che ospiterà la gara, dove alcuni dei 41 concorrenti avevano appena finito di girare video promozionali. La situazione è decisamente tesa. Il premier Netanyahu ha promesso di reagire con forza e si teme un'escalation di violenza. La manifestazione, che attrae oltre 200 milioni di spettatori nel mondo, le delegazioni dei Paesi in gara e 1500 giornalisti accreditati (più di quelli che seguirono Obama e Papa Francesco), è a rischio? Al Messaggero l'EBU, l'Unione Europea di Radiodiffusione, ha risposto così: «La sicurezza per noi è di primaria importanza. Lavoriamo con le autorità per salvaguardare il benessere di tutti. Continueremo a monitorare la situazione in Israele».

Immagine correlata

LA SICUREZZA Si va avanti, dunque, ma il quotidiano Haaretz lamenta problemi di sicurezza non risolti, e uno scaricabarile fra organizzazione e Ministero preposto. È un'edizione complicata, partita con lo scandalo fiscale della top model e presentatrice Bar Refaeli, il ritiro dell'Ucraina e della sua candidata Maruv (per i suoi rapporti con la Russia), e le organizzazioni locali che chiedono l'espulsione degli islandesi Hatari, band techno-punk-sadomaso filo-palestinese. Il timore è che usi il palco a fini politici, vietato dal regolamento e contrario allo spirito dell'Eurovision. Roger Waters invita a boicottare l'evento e lo stesso fanno gli artisti palestinesi con una lettera aperta. Madonna è l'ospite della finale (Rail alle 20.35, le semifinali su Rai4), in uscita con il singolo Indian Summer, ma il sito Ynet sostiene che la sua presenza traballi: tra le sue canzoni, ce n'è una inappropriata (si dice di natura politica) e avrebbe filmato uno spot che potrebbe creare controversie. Difficile crederci: ha chiesto e ottenuto 1,3 milioni, sborsati dal miliardario israeliano Sylvian Adams.

GLI STRANIERI In genere sono 18 mila i visitatori stranieri, ma se ne aspettano 10 mila. I biglietti costano tanto perché KAN, la tv pubblica nazionale, ha pochi fondi dallo Stato. Al mercato secondario si vendono a più di mille euro. Gli hotel hanno prezzi alle stelle e l'idea di una tendopoli a Yarkon Park è naufragata. In quanto Paese fondatore, l'Italia è già in finale con Mahmood, già dato sul podio dai bookmaker. Il lato glamour-kitsch sarà materiale buono per la commedia di Netflix Eurovision, il resto è musica molto leggera che galleggia in un contesto geopolitico pesante, sotto lo slogan "Osate sognare".

Per inviare al Messaggero la propria opinione, telefonare: 06/4721, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


redazioneweb@ilmessaggero.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT