Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Su Avvenire ancora disinformazione contro Israele I territori contesi diventano 'colonie'
Testata: Avvenire Data: 21 gennaio 2021 Pagina: 21 Autore: la redazione di Avvenire Titolo: «Ok alla costruzione di 2.500 nuove case in Cisgiordania»
Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 21/01/2021, a pag.21 la breve "Ok alla costruzione di 2.500 nuove case in Cisgiordania".
Anche oggi Avvenire pubblica una breve disinformante contro Israele. In nessun Paese la costruzione di nuovi alloggi farebbe notizia, invece nello Stato ebraico sì. I territori contesi vengono definiti "colonie"- persino Gerusalemme- e l'unica opinione riportata è quella di un portavoce di Abu Mazen. Nulla di nuovo sul quotidiano dei vescovi, sempre in prima fila in Italia nella disinformazione e delegittimazione di Israele, ignorando anche il trattato di Oslo, firmato da Arafat!
Ecco la breve:
Nabil Abu Rudeinah
I governo israeliano ha lanciato una gara per la costruzione di oltre 2.500 nuovi alloggi nelle colonie israeliane. La decisione è stata comunicata martedi, alla vigilia dell'insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca. Lo rende noto l'Organizzazione non governativa Peace Now. Poco più di 2.100 delle abitazioni saranno realizzate in Cisgiordania e 460 a Gerusalemme Est ha spiegato il governo. La notizia ha provocato la dura reazione del presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Abu Mazen. «Una violazione di tutte le Risoluzioni di legittimità internazionale», ha tuonato il portavoce Nabil Abu Rudeinah. E ha aggiunto: occorre una “ferma posizione internazionale che passi dalle parole ad una pressione reale sul governo israeliano per fermare la sua sfida».
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