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Avvenire Rassegna Stampa
20.05.2020 L'Iran cerca di approfittare dell'emergenza Coronavirus per ripulire la propria immagine
Cronaca di Federica Zoja

Testata: Avvenire
Data: 20 maggio 2020
Pagina: 11
Autore: Federica Zoja
Titolo: «E Teheran ne approfitta: 'L'Agenzia fermi le sanzioni'»

Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 20/05/2020, a pag.11 con il titolo "E Teheran ne approfitta: 'L'Agenzia fermi le sanzioni' " la cronaca di Federica Zoja.

L'Iran degli ayatollah cerca di approfittare dell'emergenza mondiale Coronavirus per sdoganare la propria immagine. La via scelta da Teheran è naturalmente l'attacco contro gli Stati Uniti nella polemica che coinvolge anche Cina e Oms per la gestione e la diffusione del virus.

Ecco l'articolo:

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La Repubblica islamica iraniana è entrata ieri a gamba tesa nel contenzioso fra Washington e Organizzazione mondiale della sanità (Oms) attraverso le parole, durissime, del suo ministro della Salute, Saeed Namaki: «Condanniamo il tentativo americano di indebolire l'Oms, inedito nella storia». Poi, nel rinnovare il suo «sostegno» all'agenzia, Teheran ha cercato di capitalizzare la polemica politica fra Casa Bianca e Oms a proprio favore, chiedendo all'organizzazione presieduta dall’etiope Tedros Adhanom Ghebreyesus di intervenire per porre fine alle «crudeli sanzioni» che impediscono a Iran e altri Paesi di acquisire medicine e apparecchiature sanitarie adeguate all'epidemia da coronavirus. Nel Paese mediorientale il contagio da Covid-19 rallenta, ma ancora troppo poco per poter parlare di fase tre. Sono 124.603 i casi confermati di infezione, di cui 2.111 solo nelle ultime ventiquattr'ore (mentre fra lunedì e martedì erano state più di 2.300). Le nuove vittime sono 62, per un totale di 7.119 dall'inizio della pandemia I ricoverati in terapia intensiva sono 2.698. I toni della polemica anti-americana, dopo alcune settimane di calma piatta, si erano già riaccesi nel fine settimana chiedendo all' Iran di ritirarsi dalla Siria, «il segretario di Stato americano Mike Pompeo dimostra di essere un illuso», ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Abbas Mousavi. E ancora: «Resteremo (in Siria) finché il governo siriano ci chiederà di restare». La Guida suprema Ali Khamenei ha inoltre sostenuto che, alla fine, saranno gli Stati Uniti a essere cacciati da Siria e Iraq, non il contrario. Sarcastico il tono di Mousavi riguardo alle dichiarazioni di sabato scorso dell'Alto rappresentante europeo Josep Borrell, secondo cui Bruxelles sta riflettendo sulla richiesta di Washington di prolungare l'embargo di armi Onu a Teheran, in scadenza a ottobre: «Non vogliamo interrompere il pensiero dell'Ue, che non ha fatto altro che pensare negli ultimi due anni». In ripresa anche l'offensiva politica contro Israele: il Parlamento iraniano ha ratificato un piano per «contrastare le iniziative ostili del regime sionista contro la pace e la sicurezza», definendo l'approvazione del testo, una «azione rivoluzionaria» per celebrare la Giornata di alQuds di venerdì prossimo, ultimo venerdì del mese di Ramadan.

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