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Avvenire Rassegna Stampa
24.11.2018 Avvenire, fotocopia cattolica del Manifesto
Camille Eid fotocopia di Michele Giorgio

Testata: Avvenire
Data: 24 novembre 2018
Pagina: 13
Autore: Camille Eid
Titolo: «Il principe saudita MbS adesso vuole 'ripulirsi'»

Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 24/11/2018, a pag.13 con il titolo "Il principe saudita MbS adesso vuole «ripulirsi»" il commento di Camille Eid

 Camille Eid, il "michele giorgio" del quotidiano dei vescovi, colpisce ancora: cannonate contro il principe ereditario dell'Arabia Saudita Mohammed bin Salman, ricoperto di insulti con tutte le citazioni d'obbligo: il Guardian (poteva mancare?), 50 avvocati tunisini (facili da trovare, visto che in Tunisia l'influenza dei Fratelli Musulmani è molto forte), Russia e Turchia (presentati come se fossero due Stati democratici in imbarazzo se incotrare MbS oppurre no) e via di questo passo.
Invece di titolare su MbS che 'tenta di ripulirsi' il quotidiano dei vescovi italiani dovrebbe imitare il Manifesto, che sopra la testata reca scritto "quotidiano comunista", e scrivere " quotidiano filo-Stati dittatoriali".

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Camille Eid

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 L'erede al trono dell'Arabia Saudita Mohammed bin Salman ha iniziato giovedì un giro che lo porterà, secondo un comunicato della corte saudita, in sei Paesi arabi e ciò dietro «istruzione» di suo padre, re Salman, «interessato a rafforzare le relazioni del regno a livello sia regionale sia intemazionale» nonché a proseguire «la cooperazione con i Paesi fratelli in tutti i campi». Il tour — il primo dopo l'omicidio del giornalista Jamal Khashoggi al consolato saudita di Istanbul, ma soprattutto dopo l'"assoluzione" del principe da parte del presidente americano-è iniziato negli Emirati Arabi Uniti, principale alleato di Riad nella guerra nello Yemen, e comprenderà successivamente il Bahrein, l'Egitto, la Tunisia, l'Algeria e la Mauritania. Il principe è stato accolto in pompa magna ad Abu Dhabi dall'erede al trono Mohammed bin Zayed, che si era recato in visita ufficiale, due settimane fa, a Riad preferendo tuttavia incontrare MbS lontano dai riflettori della stampa Sul tour di riabilitazione pesa comunque l'ombra del ruolo di MbS nell'assassinio del giornalista. A Tunisi, dove il principe è atteso martedì prossimo, un gruppo di 50 avvocati si è appellato alla magistratura locale per impedire che il principe possa mettere piede nel Paese nordafricano. La Tunisia ha condannato nelle scorse settimane l'omicidio di Khashoggi, avvertendo tuttavia che il caso non dovrebbe essere "politicizzato" con l'obiettivo di minare la stabilità e la sicurezza del regno saudita Ma è al vertice del G20, che si aprirà il 30 novembre a Buenos Aires in Argentina, che sono puntati gli occhi. Il Guardian britannico ha scritto che farsi fotografare con MbS rappresenta un «incubo politico perla maggior parte dei leader» presenti al vertice. Il presidente russo Vladimir Putin ha fatto sapere che incontrerà il principe saudita a margine dei lavori. Incertezza, invece, sull'incontro con il presidente turco. Il ministro degli Esteri di Ankara, Mevlut Cavusoglu, ha detto che Recep Tayyip Erdogan incontrerà il principe saudita se quest'ultimo lo chiederà. Cavusoglu è tornato a chiedere un'indagine internazionale sul delitto Khashoggi criticando l'atteggiamento di Donald Trump verso Riad sul caso. «Non tutto è denaro», ha detto in un'intervista alla Cnn turca «Questo è un omicidio, e l'occhio del denaro è cieco». Sarah Leah Whitson, capo della divisione mediorientale di Human Rights Watch, spera invece «che ci siano persone coraggiose nel pianeta per consigliare a MbS che non è nel suo interesse andare al G20». In teoria, MbS rischia di trovarsi di fronte alla giurisdizione che consente ai pubblici ministeri di qualsiasi Paese di chiedere l'arresto di individui sospettati di gravi crimini, indipendentemente dal luogo i cui sono stati commessi. Gruppi di diritti umani a Buenos Aires hanno detto che non ci sono piani per cercare l'arresto di MbS. Ma gli avvocati potrebbero accusarlo in un tribunale europeo, e poi cercare il suo arresto attraverso l'Interpol a Buenos Aires. «C'è un serio rischio di presentare querele contro di lui — ha detto Whitson —. E non essere un capo di Stato significa che non potrà beneficiare dell'immunità.

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