Riduci       Ingrandisci
Clicca qui per stampare

Avvenire Rassegna Stampa
11.07.2018 Le parole di Reuven Rivlin strumentalizzate da Avvenire
Che ne approfitta per attaccare Benjamin Netanyahu

Testata: Avvenire
Data: 11 luglio 2018
Pagina: 18
Autore: R.E.
Titolo: «Rivlin: 'No alle comunità esclusive su base etnica'»

Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 11/07/2018, a pag.18, con il titolo "Rivlin: 'No alle comunità esclusive su base etnica' " il commento a firma R.E.

A destra: Reuven Rivlin

Avvenire approfitta delle dichiarazioni di Reuven Rivlin, Presidente dello Stato di Israele, per traviarne il senso e attaccare la maggioranza al governo in Israele e Benjamin Netanyahu. Le parole di Rivlin sono infatti da contestualizzare nel dibattito politico interno a Israele, vibrante democrazia, cosa che il quotidiano dei vescovi non fa. Non manca un attacco finale contro il Premier di Israele, di cui vengono riportati i "guai giudiziari" anche in questo caso senza contestualizzare, impedendo quindi al lettore di comprendere di che cosa si tratta. Il risultato è una duplice velina.

Ecco l'articolo:

Con una mossa inusuale, il presidente israeliano Reuven Rivlin ha criticato un progetto di legge fondamentale - «Israele, Stato nazionale del popolo ebraico» - in discussione al Parlamento, ritenendo che possa essere discriminatorio e impugnato come un'arma dai detrattori di Israele. Si tratta di un disegno approvato in prima votazione alla Knesset ad aprile: la "Clausola 7b" stabilisce che «lo Stato può autorizzare una comunità composta da persone della stessa fede e nazionalità a mantenere il carattere esclusivo di questa comunità». L'autore della misura, Avi Dichter, del Likud - il partito del premier Netanyahu - ha spiegato che il suo intento era quello di «permettere alla popolazione sionista di vivere senza avere accanto una popolazione non pronta a difendere i confini del Paese» (il riferimento è agli arabi-israeliani). Ma Rivlin, in una lettera aperta, ha espresso preoccupazione per una legge che «potrebbe danneggiare il popolo ebraico in tutto il mondo, Israele, e diventare un'arma per i nostri nemici». «In nome della visione sionista - ha chiesto il presidente -, vogliamo sostenere la discriminazione e l'esclusione di uomini e donne a causa della loro origine etnica?».

Immagine correlata
Benjamin Netanyahu

«Sarebbe permesso a una comunità - ha proseguito - di stabilire zone residenziali da cui siano esclusi ebrei sefarditi, ortodossi, drusi, omosessuali. E’ questo che intendiamo per sionismo?». Il progetto di legge contiene un altro articolo controverso che prevede di rendere l'ebraico l'unica lingua ufficiale, proponendo uno "status speciale" per la lingua araba. Intanto, ieri, Netanyahu è stato sottoposto a un altro interrogatorio nell'ambito dell'indagine "Bezeq" (Caso 4000) su presunti favori tra Netanyahu e Shaul Elovitch, proprietario dell'azienda di telecomunicazioni Bezeq e del sito di news Walla. «Nulla di nuovo, mai fatto accordi», ha commento un portavoce del premier.

Per inviare a Avvenire la propria opinione, telefonare: 02/6780510, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@avvenire.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui