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Avvenire Rassegna Stampa
26.05.2018 Avvenire supera ormai il Manifesto in quanto a disinformazione
Ma i lettiri cattolici mandano giù proprio tutto?

Testata: Avvenire
Data: 26 maggio 2018
Pagina: 12
Autore: La redazione
Titolo: «Israele. Bocciato il ricorso: la 'Scuola delle gomme' sarà distrutta»

Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 26/05/2018, a pag.12, con il titolo "Israele. Bocciato il ricorso: la «Scuola delle gomme» sarà distrutta" la velina quotidiana del giornale dei vescovi. Che ignora il fatto che in Israele - come in tutti i paesi civili - per costruire bisogna avere il permesso. Se viene costruita in modo abusivo  la struttura viene demolita. Non importa chi è il proprietario.  Naturalmente Avvenire ne dà una interpretazione unidirezionale, presentando il fatto come una 'pulizia etnica'. Che poi Israele abbia distrutto una scuola a Gaza nel 2014 è una bufala stratosferica, messa in giro da una delle tante ONG legate alla Conferenza episcopale italiana.
Leggere il tono con cui è stata impostata l'intera velina, conferma come Avvenire, sempre più sovente, superi il Manifesto in quanto a disinformazione.

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Disinformatori gemelli

GERUSALEMME - Il villaggio di Khan al-Ahmar e la sua "Scuola delle gomme" saranno distrutti per far posto al muro di separazione. La Corte Suprema israeliana ha respinto l'ultimo appello presentato dai duecento abitanti dell'enclave vicino alla località di Abu Dis, in Cisgiordania. «Non abbiamo trovato valide ragioni per intervenire nella decisione del ministero della Difesa, che ha ordinato la demolizione delle strutture illegali», ha affermato il tribunale, sottolineando che la scuola e il resto delle costruzioni erano state realizzate senza gli appositi permessi. Il rappresentante legale dei residenti, Shlomo Lecker, aveva sottolineato che tali autorizzazioni sono impossibili da conseguire. I giudici, però, hanno rigettato l'istanza. La sentenza è stata condannata dall'Autorità nazionale palestinese che ha accusato Gerusalemme di «discriminazione» e «pulizia etnica». Un appello per salvare la "Scuola delle gomme" e il resto del villaggio è stato lanciato dalla Ong italiana Vento di terra, che ha realizzato il progetto nel 2009 e che lo manda avanti con il sostegno della Cooperazione italiana, della Conferenza episcopale italiana (Cei) e dell'Onu. Già nel 2014, come ha raccontato il presidente, Massimo Annibale Rossi, i bulldozer israeliani hanno distrutto un'altra scuola della Ong nella Striscia di Gaza. Nell'istituto di Khan al-Ahmar studiano 170 bambini che non avrebbero altra possibilità di istruzione nei paraggi. L'Italia - secondo una nota diffusa dalla Famesina- sta facendo ogni sforzo, in collegamento con i partner Ue per salvare la scuola e il villaggio. Due settimane fa, i capi missione europei Ue a Gerusalemme e Ramallah avevano espresso a Israele «forte preoccupazione» per Khan al-Ahmar e la comunità beduina che vi abita e per cui il trasferimento implicherebbe l'abbandono del loro stile di vita nomade

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