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Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 03/01/2018, a pag. 11, con il titolo "Dopo gli insediamenti, arriva lo strappo su Gerusalemme", il commento di Luca Geronico. Avvenire è come sempre fazioso contro Israele. A commento della notizia di oggi compaiono soltanto voci arabe palestinesi, oltre a quella dell'arcivescovo Pierbattista Pizzaballa, che si allinea alle posizioni anti-Israele. Inoltre Geronico scrive che "ieri caccia israeliani hanno bombardato basi di Hamas", mentre si è trattato di una incursione che non ha provocato danni a persone, ma solo a infrastrutture militari dei terroristi. Scrivere di "bombardamento", però, senza precisare, fa pensare a crimini di guerra che non esistono. In questo modo avviene la disinformazione e la diffusione di menzogne omissive e doppio standard di giudizio contro Israele. Ecco l'articolo:
Il voto della Knesset su Gerusalemme «equivale ad una dichiarazione di guerra contro il popolo palestinese e la sua identità politica e religiosa», ha detto Nabil Abu Rudeineh, portavoce del presidente Abu Mazen. Sempre ieri caccia israeliani hanno bombardato basi di Hamas a Khan Younis e a Deir al-Balah nella Striscia di Gaza causando danni ma non vittime. Lunedì un razzo sparato dalla Striscia era esploso nel sud di Israele, senza causare danni. Il ministro della Difesa Avigdor Lieberman ha accusato per questa escalation i maggiori finanziamenti a Hamas giunti dall'Iran e al tentativo di gruppi salafiti di Gaza, e in particolare di Hamas, di provocare un conflitto. Il l gennaio, l'amministratore apostolico di Gerusalemme, l'arcivescovo Pierbattista Pizzaballa ha affermato che la pace «appartiene a tutti e non solo ai capi di turno. Non serve chiedere la pace dai grandi e non costruirla nel nostro piccolo». Per inviare a Avvenire la propria opinione, telefonare: 02/6780510, oppure cliccare sulla e-mail sottostante lettere@avvenire.it |
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