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Avvenire Rassegna Stampa
03.01.2018 Su Avvenire menzogne omissive e doppio standard contro Israele
Luca Geronico riporta soltanto voci di arabi palestinesi e ecclesiastici

Testata: Avvenire
Data: 03 gennaio 2018
Pagina: 11
Autore: Luca Geronico
Titolo: «Dopo gli insediamenti, arriva lo strappo su Gerusalemme»

Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 03/01/2018, a pag. 11, con il titolo "Dopo gli insediamenti, arriva lo strappo su Gerusalemme", il commento di Luca Geronico.

Avvenire è come sempre fazioso contro Israele. A commento della notizia di oggi compaiono soltanto voci arabe palestinesi, oltre a quella dell'arcivescovo Pierbattista Pizzaballa, che si allinea alle posizioni anti-Israele.

Inoltre Geronico scrive che "ieri caccia israeliani hanno bombardato basi di Hamas", mentre si è trattato di una incursione che non ha provocato danni a persone, ma solo a infrastrutture militari dei terroristi. Scrivere di "bombardamento", però, senza precisare, fa pensare a crimini di guerra che non esistono. In questo modo avviene la disinformazione e la diffusione di menzogne omissive e doppio standard di giudizio contro Israele.

Ecco l'articolo:

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La Knesset

La questione di Gerusalemme "capitale" di Israele, neanche un mese dopo il riconoscimento da parte di Trump, ha effetti alla Knesset. Il Parlamento israeliano, alle prime ore del mattino di ieri ha approvato (64 voti favorevoli e 51 contrari) un emendamento in base al quale ogni futura cessione di porzioni di Gerusalemme ai palestinesi, nel contesto di accordi di pace, necessiterà l'approvazione di almeno 80 dei 120 deputati israeliani. Prima era richiesta una maggioranza semplice di 61 voti. La legge su Gerusalemme, originariamente approvata nel 1980, vieta di cedere parte del territorio della Città Santa ad entità straniere, compreso un futuro stato palestinese. L'emendamento è stato approvato dopo che il 1 gennaio il comitato centrale del Likud, il partito del premier Benjamin Netanyahu, ha approvato all'unanimità una mozione per chiedere l'annessione di tutti gli insediamenti ebraici in Cisgiordania.

Il voto della Knesset su Gerusalemme «equivale ad una dichiarazione di guerra contro il popolo palestinese e la sua identità politica e religiosa», ha detto Nabil Abu Rudeineh, portavoce del presidente Abu Mazen. Sempre ieri caccia israeliani hanno bombardato basi di Hamas a Khan Younis e a Deir al-Balah nella Striscia di Gaza causando danni ma non vittime. Lunedì un razzo sparato dalla Striscia era esploso nel sud di Israele, senza causare danni. Il ministro della Difesa Avigdor Lieberman ha accusato per questa escalation i maggiori finanziamenti a Hamas giunti dall'Iran e al tentativo di gruppi salafiti di Gaza, e in particolare di Hamas, di provocare un conflitto. Il l gennaio, l'amministratore apostolico di Gerusalemme, l'arcivescovo Pierbattista Pizzaballa ha affermato che la pace «appartiene a tutti e non solo ai capi di turno. Non serve chiedere la pace dai grandi e non costruirla nel nostro piccolo».

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