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Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 06/09/2017, a pag. 25, con il titolo "Il Giro d'Italia a Gerusalemme omaggerà Gino Bartali", il commento di Adam Smulevich.
Sei anni fa, in occasione del Jerusalem Criterium (vincitore per la cronaca Alberto Contador), la risposta popolare fu notevole. Facile immaginarsi che nel maggio del 2018 sarà ancora più significativa. Anche perché una delle wild card a disposizione degli organizzatori, si dice, dovrebbe essere assegnata proprio alla Cycling Academy. Dal deserto del Negev a Tel Aviv, dalla Galilea ad Haifa: sono tante le voci che si rincorrono in queste ore sulle località che saranno toccate nella tre giorni di corsa previsti in Israele. Sicuramente ci saranno dei punti imprescindibili. Uno dei quali sarà l'omaggio a Gino Bartali, il ciclista eroe che lo Yad Vashem ha riconosciuto Giusto tra le Nazioni nel 2013. Il Memoriale della Shoah di Gerusalemme, luogo simbolo dello sterminio ma anche del coraggio di chi vi si oppose, sarà senz'altro nel pacchetto. Si tratta di una vicenda tra l'altro molto cara a Margaliot e ai suoi ragazzi, tanto che negli ultimi due anni, in collaborazione con Pagine Ebraiche, hanno affrontato a pedali gli itinerari di Gino il Giusto. Sono diversi gli scenari suggestivi ad aprirsi con il Giro 2018. A far scuola anche l'esperienza della Gran Fondo che si svolge ogni anno con affaccio sul Mar Morto richiamando tanti appassionati (anche italiani) in una cornice rara. Tra le anime della corsa c'è infatti Harel Nahmani, un vero e proprio fanatico del Giro. Più volte in passato, assieme a un manipolo di connazionali con la stessa malattia, è stato avvistato sulle strade della corsa in rosa. Gli stessi percorsi, le stesse salite affrontate qualche ora prima dai professionisti. Il ciclismo è una passione che avvolge sempre di più Israele.Tra gli amanti viscerali della disciplina spicca ad esempio la neoviceambasciatrice in Italia, Ofra Fahri, in passato vicepresidente della federazione ciclistica nazionale. Da tenere d'occhio anche Giovanni Bloisi, un pensionato Enel che da alcuni anni pedala migliaia di chilometri per tenere alto il valore della Memoria. La scorsa primavera, arrivando allo Yad Vashem dopo un lungo via o, aveva promesso: «Tornerò presto». Difficile che si faccia sfuggire un'occasione così. Per inviare a Avvenire la propria opinione, telefonare: 02/6780510, oppure cliccare slla e-mail sottostante lettere@avvenire.it |
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