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Avvenire Rassegna Stampa
11.11.2016 Bergamo: gemellaggio con l'ospedale arabo di Gerusalemme est, collaborazione dove la sanità non funziona
Invece che con le modernissime strutture israeliane

Testata: Avvenire
Data: 11 novembre 2016
Pagina: 3
Autore: A.P.
Titolo: «Bergamo: gemellaggio con ospedale di Gerusalemme»

Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 11/11/2016, a pag. 3, la breve "Bergamo: gemellaggio con ospedale di Gerusalemme".

Non proprio brillante la decisione della diocesi di Bergamo e di un'associazione cattolica di firmare un gemellaggio con un ospedale arabo di Gerusalemme est. La sanità in Israele funziona perfettamente, nei territori controllati dagli arabi palestinesi è invece un disastro, tanto che persino i terroristi, quando possono, vanno a farsi curare negli ospedali israeliani.

Ecco l'articolo:

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Saint Joseph Hospital

Firmato l'accordo di gemellaggio fra l'Ass. Bergamo Papa Giovanni, la diocesi di Bergamo e il Saint Joseph Hospital (Sjh) di Gerusalemme. II progetto di collaborazione riguarda l'unico ospedale cattolico della Città Santa, che dagli anni '50 opera a favore delle popolazioni di Gerusalemme Est, della Cisgiordania e della Striscia di Gaza senza alcuna distinzione, con i reparti di medicina, chirurgia, terapia intensiva e dipartimento materno infantile.

Nato per 150 posti Ietto, ora punta ad averne 350. II personale del Sjh potrà svolgere un periodo di training di quattro settimane al Papa Giovanni, focalizzato in particolare sulla gestione di pazienti in emergenza-urgenza e pronto soccorso, adulti, bambini e neonati in terapia intensiva, con gravidanza a rischio e in ambito medico e chirurgico.

La diocesi di Bergamo si farà carico dell'ospitalità dei tirocinanti del Sjh al Seminario vescovile. Gli operatori sanitari del Papa Giovanni, a loro volta, si recheranno a Gerusalemme per seguire la messa in campo delle attività previste. Il vescovo Francesco Beschi ha ribadito la vicinanza della diocesi alla Terra Santa. Il vescovo Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell'Università Cattolica, ha sottolineato come questi percorsi di scambio rappresentino un reciproco arricchimento.

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lettere@avvenire.it

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