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Avvenire Rassegna Stampa
20.06.2015 Avvenire: disinformare sempre e comunque su Israele
Scrivete per protestare al direttore Marco Tarquino

Testata: Avvenire
Data: 20 giugno 2015
Pagina: 12
Autore: La redazione di Avvenire
Titolo: «Colonie. Israeliano assassinato in Cisgiordania»

L'altro giorno un arabo, lanciando segnali di aiuto, ha fermato un'auto nel terrirori di Giudea e Samaria. Alla guida vi erano due israeliani ebrei. Si sono fermati, chi era alla guida ha aperto il finestrino. L'arabo ha estratto un'arma uccidendo l'autista e ferendo l'altro passeggero.

Questa notizia è uscita in poche righe oggi su qualche quotidiano, quasi tutti l'hanno ignorata.
Chi l'ha ripresa, con qualche riga in più, è stato AVVENIRE, a pag.12, con un redazionale dal titolo " Colonie. Israeliano assassinato in Cisgiordania".
La scelta delle parole non è casuale. Comincia con la parola 'colonie', come se fosse la motivazione del crimine. Segue 'israeliano assassinato in Cisgiordania', scritto così non permette al lettore ci capire quanto è successo, può anche continuare a sfogliare il giornale.
Ma accanto al titolo c'è un breve riassunto in grassetto, a cura della redazione, eccolo " Un palestinese ha sparato contro la sua auto. I vescovi di Terra Santa dopo l'incendio alla chiesa di Tagba: offesa ai cattolici e al Paese". Perchè le due notizie insieme ? E più spazio all'incendio della chiesa, una notizia di alcuni giorni fa, che fa comodo rievocarla per lasciar pensare che in fondo, se il palestinese ha sparato, qualche motivo doveva pur averlo.
La descrizione del crimine occupa poche riche anche all'interno del pezzo, che si dilunga invece, nuovamente sull'incendio della chiesa.
E' questo il modo ignobile del quotidiano dei vescovi italiani di orientare l'opinione dei propri lettori su quanto avviene in Israele e nei territori contesi.
A chi ci scrive qualche volta, accusandoci di essere troppo severi con l'informazione cattolica, rivolgiamo l'invito di leggere con attenzione il pezzo di oggi su AVVENIRE. E poi dirci se non siamo fin troppo tolleranti con questo fogliaccio indecentemente anti-Israele.

Ecco il pezzo:


 Gerusalemme. Un israeliano è stato ucciso da un palestinese in un attacco vicino alla colonia di Dovev, a nordovest di Ramallah. Un secondo israeliano è rimasto ferito. I due, entrambi giovani, viaggiavano su un’auto: «Un palestinese si è avvicinato al veicolo e ha intimato loro di fermarsi. Poi ha sparato distanza ravvicinata», ha detto Peter Lerner, portavoce dell’Esercito. I soldati stanno pattugliando tutta l’area per trovare responsabili. L’episodio è solo l’ultimo di tanti legati alle tensioni sugli insediamenti. Gli scontri tra coloni e musulmani si stanno intensificando. Ma aumentano anche le azioni offensive organizzate dagli ultraortodossi contro i cristiani. Solo tre giorni fa è stata presa di mira la chiesa di Tabga, in Galilea, conosciuta per il miracolo dei pani e dei pesci. Un incendio doloso ha distrutto un edificio all’interno del complesso, e su un muro sono state trovate scritte in ebraico anti-cristiane. Riferendosi a quanto avvenuto, i vescovi cattolici di Terra Santa, in un documento pubblicato ieri sul sito del Patriarcato latino di Gerusalemme, hanno parla to di u n «atto violen to» compiuto da «individui intolleranti e senza scrupoli che danneggiano l’immagine della Terra Santa offendendo i cristiani del Paese e la Chiesa cattolica nel suo insieme».


Mario Tarquinio

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02/6780510, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@avvenire.it

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