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I titini e Repubblica 30/04/2020
Gentile Deborah, Dice De Benedetti "Molinari è un conservatore alla anglosassone non ha la cultura da partigiano di Verdelli". Allora perchè ha venduto il giornale, forse perchè "pecunia non olet". Io sono nato in Istria nel 1951. Quando divenni più grande mia madre mi raccontava le violenze fatte di pestaggi, omicidi e vessazioni che ancora negli anni 50 gli slavi praticavano per indurre gli Italiani a sottomettersi o a scappare, cosa che noi facemmo nel 1955. Dopo ogni atto violento puntualmente arrivavano le cosiddette "guardie popolari" che arrestavano i facinorosi per liberarli dopo qualche ora. Ecco, mi sembra che le argomentazioni del signor Luciano Belli Paci a favore dell'ANPI vadano in questa direzione. Cordiali saluti.

Roberto Razza

Gentile Roberto,
Conosco molto bene quello che accadeva in Istria in quegli anni e anche a Trieste grazie ai famigerati "titini", italiani traditori e vigliacchi, che terrorizzavano la città con le loro scorribande violente urlando Viva Tito. Non conosco il signor Belli Paci e non so come la pensi, quello che posso e devo dire è che è una vergogna che il 25 aprile sia stato praticamente rubato dalla sinistra e che la Brigata ebraica abbia bisogno della protezione della polizia per poter sfilare. Quanto a Molinari, auguriamogli buona fortuna e buon lavoro perché ne avrà tanto bisogno.
Un cordiale shalom

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