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Il significato del SS per Santa Sede 26/07/2019

Gentilissima Signora Fait,
con riguardo al commento redazionale odierno alla notizia, data da Avvenire, sul pellegrinaggio in Terra Santa (non un ‘viaggio’) che il Movimento per il Rinnovamento nello Spirito compirà nei prossimi giorni, trovo sempre più arduo sperare che l’estensore comprenda il significato religioso che rende irrinunciabile per i cattolici il nome di Terra Santa, senza che implichi alcuna ostilità o anche solo indifferenza allo Stato di Israele. Tuttavia, vorrei segnalare che il fatto che il fatto che l’articolo accenni ad “otto” “principali soste bibliche, da Nazareth a Gerusalemme” (ossia dal luogo in cui Gesù è stato concepito a quello in cui è morto e risorto) non autorizza a concludere che l’intero pellegrinaggio si svolga “esclusivamente in Israele” e non includa, invece, come è usuale per i pellegrinaggi di otto giorni, quale dall’articolo risulta essere quello in oggetto, località come Betlemme, Betania (oggi el-Azarieh), Gerico, i monasteri del Wadi Qelt o altre ancora, che non sono in territorio israeliano neppure per la legge israeliana. Quanto al chiamare, “in risposta”, Avvenire “giornale della S.S. (Santa Sede)”, se si allude alle SS, è ingiustificatamente ingiurioso; in caso contrario, sarei lieta di sapere che cosa si intenda.

Con i più cordiali saluti,
Annalisa Ferramosca

Gentile Annalisa,

E' evidente che quel SS non ha nulla a che vedere con il nazismo, è semplicemente una provocazione alla continua delegittimazione di Israele di chi ne sostituisce il nome con uno fittizio che non ha nessuna validità storica. Terra Santa non è il secondo nome di Israele, il nome è uno solo e ha più di 3000 anni di storia. Se gli organi di informazione della Santa Sede avessero la volontà di non offendere Israele scriverebbero " Viaggio in Israele e nei luoghi santi della vita e morte di Gesù". Così facendo taglierebbero, come si dice, la testa al toro e farebbero tutti contenti. Invece no! Scrivono e riscrivono quel Terra Santa che per noi è sempre una fitta al cuore perché vediamo disconosciuto il nostro paese proprio da chi avrebbe il dovere di non incitare all'odio e all'ignoranza. Lo sa che quando i "pellegrini" atterrano all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv dicono "Siamo arrivati in Palestina?". Li ho sentiti io stessa! Questo è l'insegnamento che ricevono, Terra santa o Palestina, Israele non viene nominata mai! Vede, Annalisa, lo stesso fastidio che lei prova nel leggere "giornale della S.S." lo provo io, lo proviamo tutti noi israeliani, ogni volta che ci imbattiamo in quel Terra Santa. Questo dovrebbe farle comprendere il motivo delle nostre proteste.

Un cordiale shalom

http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=1&sez=120&id=75381&fbclid=IwAR2g8xD_faI_NKKiX5VYJg94VuffwG8YoQ8YSw3jruxQ9vBKk2fgTjAJTP8  


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