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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Padri e figli 28/03/2019

Gentilissima Signora Fait, tutta la mia solidarietà ad Israele ed in particolare ai feriti del Moshav Mishmeret - che è alquanto a nord di Tel Aviv, a giudicare dalle carte geografiche: secondo il Times of Israel il razzo è stato lanciato dal sud della Striscia di Gaza, da una distanza di un centinaio di chilometri, il che significa che, chiunque lo abbia fabbricato, Hamas e gruppi terroristici vari di Gaza hanno notevolmente ‘migliorato’ le loro prestazioni distruttive. Per inciso, i razzi si distinguono dai missili per il fatto di non disporre di un sistema di guida per dirigerlo sul bersaglio, ma possono avere gittata e carica esplosiva tutt’altro che scarse, come dimostra questo esemplare. Spero che Israele riesca a contenere adeguatamente le smanie terroristiche dei vicini e che, prima o poi (meglio prima), gli infelici abitanti della Striscia di Gaza si liberino o siano liberati dalla tirannia e dall’indottrinamento antiebraico. Con i più cordiali saluti,

Annalisa Ferramosca

P.S.: Non capisco il commento redazionale all’articolo odierno di Davide Lerner, il quale, come si legge chiaramente, non parla affatto dei “drusi israeliani”, ossia cittadini di Israele (la cui lealtà allo Stato è proverbiale), bensì dei drusi residenti nel Golan (cittadini siriani allo scoppio della Guerra dei Sei Giorni e loro discendenti), la maggior parte dei quali (l’88% secondo l’articolo) ha rifiutato sinora la cittadinanza israeliana loro offerta sin dall’annessione del Golan nel 1981, continuando a dichiararsi siriana.

Gentile Annalisa,
L'articolo di Davide Lerner non informa ma disinforma presentando una realtà che in effetti non esiste. E' vero che vi sono alcuni drusi, quelli che risiedono vicino al confine siriano che si dichiarano ostili a Israele ma sono un numero minimo rispetto al resto della popolazione drusa di Israele. Quelli che vanno nella "valle delle grida" hanno parte della famiglia in Siria ed è nel loro interesse dimostrare attaccamento a quel paese. Lo fanno per l'incolumità delle loro famiglie, sanno perfettamente di non aver nulla da temere da Israele mentre il contrario creerebbe seri problemi ai loro cari di là dal confine. I drusi, arabi non musulmani, hanno la particolarità di essere fedeli al paese in cui vivono. La maggior parte dei drusi che vive in Israele, non solo sul Golan ma anche in Galilea, è del tutto integrato e fedele al paese, fanno il servizio militare raggiungendo gradi molto alti nell'esercito, sono presenti alla Knesset, Ayoub Kara, druso del Likud, è ministro delle telecomunicazioni. Esiste persino un "Movimento sionista druso". Naturalmente in un paese democratico come Israele anche i drusi, come chiunque, hanno diritto di protestare se qualcosa non sta loro bene e lo fanno, quando succede, in modo civile. La ringrazio per la sua solidarietà e mi unisco a lei nella speranza che esista una soluzione per quanto riguarda Gaza, soluzione che però può essere solo politica. Questo rende tutto più difficile finchè i terroristi si sentiranno supportati e finanziati dall'ONU e dall'Europa.
Un cordiale shalom
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=4&sez=120&id=74106


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