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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Pecunia non olet 14/01/2019

Gen.le IC, quanta ipocrita e interessata indignazione per la partita di Supercoppa in Arabia Saudita. Spero che la condizione di apartheid e razzismo (la discriminazione in ragione del sesso di appartenenza è razzismo) in cui sono costrette le donne mussulmane possa finalmente finire. La condizione delle donne saudite sembra che stia, seppur lentamente, migliorando. Anni fa la nostra nazionale di pallavolo andò a giocare una partita contro l’Iran a Teheran. Se non ricordo male, lì alle donne fu proibito di assistere. Qualche attivista che tentò di entrare nel palasport fu arrestata. Non ci fu nessuna protesta, nessuna levata di scudi. Tutti zitti e muti. Idem, anzi peggio, per i mondiali di judo di Abu Dhabi. Servono altre prove per dimostrare quanto lo sdegno di casa nostra sia strumentale? Qualcuno ricorda dove si svolgeranno i prossimi mondiali? Cordiali saluti

Paola Gatti

Gentile Paola,
La condizione delle donne nel mondo islamico è una disgrazia talmente radicata che non credo possa finire presto. Non è pensabile una rivolta femminista, simile a quella occidentale, in paesi in cui l'arretratezza culturale e le dittature politiche sono padrone assolute. In Arabia Saudita il principe Mohammad bin Salman, giovane brillante e coraggioso, sta tentando di modernizzare il paese ma deve fare i conti con 1400 anni di chiusura e di fanatismo religioso. Naturalmente l'Arabia Saudita non è il solo paese islamico in cui la donna è costretta in condizioni di estrema sudditanza, ricordiamo l'Iran dove le donne senza velo vengono fatte scomparire. L'occidente, come sempre si barcamena tra interessi e reverenziali timori. I prossimi mondiali si svolgeranno in Qatar, paese finanziatore del terrorismo e ricchissimo. La decisione ha suscitato molte polemiche e si parla di giri di bustarelle distribuite a pioggia per garantirsi il voto. Come si dice in questi casi: pecunia non olet
Un cordiale shalom


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