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A proposito del 'battesimo' di Gesù- due lettere 17/11/2017

Gentilissima Signora Fait,
1. ho firmato il Suo appello per Israele di cui dava ieri notizia IC e e rinnovo tutta la mia solidarietà ad Israele ed anche agli innocenti bambini di Gaza (ho letto di recente che i minori di 14 anni costituiscono una percentuale altissima della popolazione della Striscia, se ben ricordo il 45%), nati sotto il dominio di Hamas e defraudati di ogni diritto e prospettiva per il futuro, per essere trasformati in ostaggi e, con un indottrinamento per noi inimmaginabile fin dalla prima infanzia, strumenti di terrorismo. Se ne occuperà mai l’Unicef? (Domanda retorica, ahimè).
2. Sento il dovere di segnalare che il commento redazionale di IC di oggi sul ritrovamento di un’immagine di Gesù nel battistero bizantino di Shivta, nel Negev, a torto accusa di errore i giornali che hanno menzionato il “battesimo di Gesù”. Tutti e quattro i Vangeli canonici (Marco e Giovanni nel primo capitolo, Matteo e Luca nel terzo) narrano che Gesù, da adulto, fu battezzato nel fiume Giordano da Giovanni (detto perciò il Battista, da non confondere), il quale predicava e amministrava un “battesimo di conversione per il perdono dei peccati” (così i tre Vangeli sinottici). Si tratta, come si capisce già dalla lettura dei Vangeli sinottici (e come si spiega fin dai primi incontri di catechismo con i bambini delle elementari), di un battesimo diverso da quello che gli Apostoli e discepoli di Gesù avrebbero amministrato, sin dall’inizio della loro predicazione, ai credenti in Lui e che tuttora si riceve per diventare cristiani. Però, per il significato teologico di quell’immersione nel Giordano (di solidarietà di Gesù, l’Innocente, con l’umanità peccatrice, che Egli redimerà con la Sua morte e Resurrezione), il battesimo di Gesù costituisce il classico episodio biblico (neotestamentario) raffigurato nei battisteri paleocristiani. Molto cordialmente,

Annalisa Ferramosca

P.S.: Non chiedo la pubblicazione del punto 2 di questa lettera, ma mi auguro che il commento di IC venga adeguatamente rettificato.

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In rif.al Vs.commento posto in alto all'articolo del Corriere in oggetto, mi domando come si faccia a non sapere che per i cristiani l'ebreo Gesu' e' stato battezzato in eta' adulta dal profeta (?) Giovanni il Battezzatore, in quanto era suo allievo, e ovviamente alla nascita e' stato circonciso. Quindi se di battesimo si tratta e' solo quello avvenuto nelle acque del Giordano, durante il quale Giovanni ebbe la visione della discesa del Ruach sul giovane Gesu'.

Aurelia Benedetto

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Gentile Annalisa, gentile Aurelia

 La ringrazio per aver firmato la petizione su Israele.
Riguardo al punto 2 della sua lettera, per quanto interessante come sempre, mi sento in imbarazzo a parlare di religioni, soprattutto di quelle altrui, perchè non vorrei mai dire qualcosa che possa essere ritenuto poco rispettoso. Come scrissi in passato, io non sono credente ma da quanto conosco della storia di Gesù so che egli fu circonciso nell'ottavo giorno di vita, come prescrive la legge ebraica e a 12/13 anni andò con i genitori nel Tempio di Gerusalemme per discutere con rabbini il suo Bar Mitzvà, l'entrata nell'età adulta. Certamente non conosceva il battesimo come non lo conosceva nessun ebreo dell'epoca. Solamente in età adulta e dopo aver incontrato il cugino Giovanni, Gesù conobbe questa pratica di cui si parla nei Vangeli che, peraltro, furono scritti un centinaio d'anni dopo la sua morte. Non ho dubbi che i seguaci di Gesù e Giovanni pensassero che bagnarsi nel Giordano purificasse dai peccati dal momento che per gli ebrei il rito di immersione era un'antica pratica. Nel Tempio di Gerusalemme gli archeologi trovarono alcune vasche scavate nella roccia e munite di scalini per potervi accedere. Si pensa che si entrasse da un lato per fare il bagno purificatore e se ne uscisse dall'altro onde evitare contaminazioni. Ancora oggi le donne religiose ebree si recano al Mikvè una volta al mese. Solo un paio di secoli dopo la Chiesa elevò il nuovo battesimo, così come inteso da Giovanni, a sacramento.

Un cordiale shalom


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