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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Cristo o Gesù? 11/10/2018

Gentilissima Signora Fait, con riferimento al commento redazionale di IC sull’articolo odierno di Avvenire relativo alla scoperta di un’iscrizione del I sec. d.C. contenente il nome di Gerusalemme, non vedo dove sia l’‘appropriazione indebita’ nel menzionare Gesù come Cristo. Le più antiche fonti che menzionino Gesù, per quanto a me noto, sono le lettere di S. Paolo, scritte fra il 50 ed i primi anni 60 del I secolo, nelle quali Egli è chiamato Cristo almeno tanto spesso quanto Gesù e molto spesso ‘Cristo Gesù’. Tacito, negli Annali (secondo decennio del II secolo d.C.), Lo chiama Cristo, e non certo per ossequio. Idem Plinio il Giovane, sempre all’epoca di Traiano. Tralascio Svetonio, date le discussioni sull’identità del ‘Cresto’ da lui menzionato, e Flavio Giuseppe (fine del I secolo d.C.), dato il dissenso degli studiosi su se e quanto siano stati interpolati i passi delle Antichità Giudaiche che menzionano Gesù (nei quali si parla di ‘Gesù’ e del suo essere chiamato ‘Cristo’). In sintesi, non è un mistero che i cristiani abbiano chiamato Gesù ‘il Messia’, cioè il consacrato da Dio (Cristo, ‘unto’, in greco) sin dall’epoca degli Apostoli, tanto da essere loro stessi identificati, almeno dalla metà del I sec. d.C., come ‘cristiani’ e che ‘Cristo’ sia divenuto rapidamente parte del nome di Gesù (si vedano le fonti pagane dell’antichità e si veda la numerazione degli anni a.C. e d.C.), salvo che per gli ebrei, per evidenti ragioni di dissenso teologico. Con i più cordiali saluti,

Annalisa Ferramosca

Gentile Annalisa,
Cristo, in ebraico mashiakh (unto), era anticamente un titolo onorifico che , nell'ebraismo , veniva dato a re , sacerdoti e profeti che venivano consacrati tramite l'unzione con oli aromatici. Alla frase di Rav Toaff "ognuno si tenga la propria teologia" (come un lettore di IC ricorda) io ne aggiungerei un'altra "Date a Cesare quel che è di Cesare". L'importante recente scoperta della stele che riporta per intero il nome di Yerushalaim non si riferisce a Gesù nè ad altri profeti o santi e non si riferisce nemmeno al nome romano di Gerusalemme, Aelia Capitolina o a Shalem ma a Gerusalemme, Yerushalaim come noi la chiamiamo da 3000 anni. Quindi per quale motivo Avvenire ha dovuto aggiungere "riferibile all'epoca di Cristo"? Non bastava scrivere "riferibile a più di 2000 anni fa" e lasciare, per una volta, Gesù fuori dal contesto?
Un cordiale shalom


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