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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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A 80 anni dalle leggi razziste 25/09/2018

Le leggi razziste furono il prezzo pagato dal regime all'alleato nazista ma in Italia, per quanto ne so, non ci fu un sentimento anti ebraico e, tanto meno, le esplosioni della violenza popolare contro gli ebrei nella Germania ai primordi del nazismo e in Europa orientale dopo l'occupazione del Reich. In proposito vorrei citare il magnifico Album Primo Levi di recente pubblicato da Einaudi dove si dimostra come il mai troppo compianto Primo Levi, potè tranquillamente concludere i suoi studi universitari, vigenti le leggi razziste, se non rendendosi conto che il diploma di laurea lo indicava come appartenente alla razza ebraica. Io credo che il pensiero di Primo Levi mite e scevro di parzialità con la fredda testimonianza degli orrori nazisti debba ancora essere una guida morale per tutti.

 Giovanni Battista Vargiu

Gentile Giovanni Battista,
In Italia non ci furono esplosioni di violenza popolare contro gli ebrei come in Germania, Polonia e Francia perchè in Italia, dopo la nascita del Regno d'Italia, non esisteva l'antisemitismo. Finito il potere dello Stato della Chiesa che li teneva in stato di subordinazione e eliminato l'ultimo ghetto, con la nascita dello Stato Italiano, nel 1861, gli ebrei furono cittadini come gli altri, completamente integrati. Improvvisamente, come un fulmine, si abbatte su di loro il Manifesto della Razza e poi le Leggi razziste che portarono gli italiani non ebrei ad approfittarne, appropriandosi dei loro beni, dei loro posti nella accademie, nelle scuole e facendo la spia nel segnalarli ai fascisti. Un comportamento meno violento dei pogrom avvenuti in altri paesi europei ma altrettanto subdolo. Che Primo Levi abbia potuto concludere i suoi studi universitari non significa niente, probabilmente faceva parte di quelle famiglie reintegrate per qualche motivo. Altri 400 accademici furono licenziati, tra essi i matematici della Teoria della Relatività del Prof. Enriquez. Quando arrivarono i nazisti, e in Italia imperversavano i fascisti della Repubblica di Salò non si salvò più nessuno. Le Leggi razziste furono ancora in vigore l'8 settembre del 43 perchè non si voleva allarmare i nazisti e il Vaticano era contrario alla loro abrogazione. Il 16 ottobre del 43 il ghetto di Roma fu circondato, vennero arrestate 1253 persone. Tornarono 17 a guerra finita. L'Unità d'Italia liberò gli ebrei dallo stato di paria e quella stessa Italia, nel 1938, dopo aver avuto tanto in termini di cultura, scienza, politica e patriottismo, li tradì.
Un cordiale shalom


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