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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Ebraismo e cristianesimo in 5 punti 26/12/2107

Gentilissima Signora Fait,
1. Per i cristiani, Gesù non è "cristiano", bensì "il Cristo", cioè il Messia, il Consacrato da Dio come unico Salvatore dell'umanità (ed è il Figlio di Dio, Dio come il Padre). "Cristiani" sono i Suoi (di Gesù) discepoli e fedeli. Sappiamo bene che Egli è ebreo, lo sento ripetere piuttosto spesso a Messa.
2. A meno che qualcuno di IC sia stato presente di persona duemila anni fa e possa testimoniare che Gesù ha detto cose diverse da quelle scritte nei quattro Vangeli canonici, scrivere "Gesù fondatore del cristianesimo, da 2000 anni la bufala continua", senza ulteriori precisazioni, è una gratuita offesa ai cristiani credenti, non un contributo alla ricerca storica né una semplice e legittima attestazione di non credere in Gesù Cristo. Sono convinta anch'io che gli Apostoli (tutti ebrei) non volessero affatto separarsi da Israele (basta leggere gli Atti degli Apostoli, nel Nuovo Testamento), ma la loro fede in Gesù Figlio di Dio ed il dissenso sul punto di gran parte dei loro connazionali ha reso inevitabile il costituirsi di due religioni distinte.
3. Betlemme è il luogo di nascita di Gesù e vive, purtroppo, tempi difficili. Perciò ha ragione il padre guardiano della Basilica della Natività a dire che la visita dei cristiani ai Luoghi Santi (Betlemme inclusa) è un prezioso sostegno alla presenza cristiana in Terra Santa (tutta la Terra Santa, anche quella che non è parte dello Stato di Israele: aggiungo io, purtroppo). Possiamo solo sperare che le manifestazioni a Betlemme non degenerino in disordini tali da impedire i pellegrinaggi.
4. Gerusalemme è, e spero resti, tranquilla, ma molti pellegrini, visti i telegiornali, si sono spaventati: perciò ha fatto bene l'Amministratore Apostolico (sostituto del Patriarca, in attesa della nomina del nuovo) a dichiarare che non c'è pericolo ed invitare a venire in pellegrinaggio.
5. Spero che IC non voglia allontanare i cattolici credenti dal sostegno ad Israele. Per chi è già ben informato il rischio non c'è, ma per chi non lo è rischiate di rendere IC un sito ostile, della cui veridicità diffidare.

Con i più cordiali saluti ed auguri (di buon Natale ai cristiani, di un lieto 25 dicembre a tutti),
Annalisa Ferramosca

 

Gentile Annalisa,

Punto 1: il 25 dicembre su Rai2000 ho visto per puro caso un bellissimo servizio su Israele e i luoghi sacri ai cristiani e, durante tutta la trasmissione, i religiosi intervistati hanno parlato di Gesù ebreo, di apostoli ebrei, di sinagoghe dove Gesù andava a pregare. Mai una volta è stato pronunciata la parola arabo o meno ancora palestinese. E' questo che mi sorprende, questa sorta di schizofrenia della Chiesa che da un lato sa ed ammette le origini vere di Gesù e dall'altra, per compiacere sappiamo chi, si abbassa a compromessi.
Punto 2: Gesù è nato ed è stato educato come ebreo, di più, come ebreo ortodosso. Sua madre è vissuta per 9 anni nel Tempio di Gerusalemme prima di sposarsi, sotto l'autorità del sacerdote Zaccaria, suo cugino. Pur essendo un ribelle e non sopportasse alcune regole imposte dai rabbini, non ha mai parlato di fondare una nuova religione abiurando la sua.
Questo fu fatto da Paolo. Inoltre non credo che affermarlo sia un'offesa al cristianesimo che, peraltro, in 2000 anni non si è mai preoccupato delle offese arrecate al popolo ebraico perseguitato dall'antigiudaismo. Sia chiaro che non parlo di vendetta ma di giustizia e di consapevolezza.
Punto 3: La presenza cristiana in Israele non è in discussione, qui i cristiani sono liberi nel modo più assoluto. Durante le festività cristiane sento, ogni mattina, lo scampanio proveniente dalle chiese di Ramle, città vicina alla mia, in cui la popolazione è mista ed è piena di chiese e moschee. Nei territori abitati dai palestinesi la situazione è diversa, scappano! Scappano da Betlemme, da Nazareth, da qualsiasi città o villaggio sotto la giusrisdizione di Abu Mazen. Questo Monsignor Pizzaballa non lo dice mai. Nessun pellegrinaggio potrà mai assicurare la presenza cristiana nei territori palestinesi dove vige la dittatura islamica.
Punto 4: Gerusalemme è tranquilla ma sono i media a fomentare la paura parlando di morti e feriti. Anche i territori palestinesi sono tranquilli, i disordini qua e là, non hanno nulla di diverso da quello che vediamo durante tutto l'anno. Questo Israele lo dice sempre, la minaccia di una terza intifada è miseramente e fortunatamente fallita.
Punto 5: IC racconta la verità attraverso le testimonianze di chi vive e lavora sul campo senza occhiali che distorgano i fatti. Non capisco perchè i cristiani dovrebbero sentire IC un sito ostile quando cerca solamente di difendere Israele dalle distorsioni di certa stampa compresa quella vaticana. Loro possono delegittimare e offendere ma IC non può ribadire? Sarebbe  ingiusto.

Le faccio i miei migliori auguri per un felicissimo 2018.
Un cordiale shalom


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