Sono un lettore del Foglio, ho visto oggi che non avete ripreso un articolo di Adriano Sofri, del quale ho apprezzato le corrispondenze dal Kurdistan. Il pezzo di oggi è una recensione di un libro che non ho letto”Gerusalemme, storia di una città-mondo dalle origini a oggi” pubblicato oggi. Avevo dato un’occhiata al libro, ma non mi sembrava di mio interesse, mentre Sofri gli dà credito, al punto da elogiarlo. Questo mi fa pensare che le ideologie giovanili di Sofri ne influenzino ancora il pensiero, forse il suo interesse verso i kurdi non sarà un sostitutivo dei precedenti amori terzomondisti? Confesso la mia diffidenza nei confronti del nostro, del quale ricordo il fanatismo di quando dirigeva Lotta Continua. Che ne pensa lei?

 Umberto Macchi

 Gentile Umberto,

nemmeno io ho letto il libro in questione ma ho letto l'articolo di Sofri che non dice assolutamente nulla. Parole e parole per mettere in ridicolo la questione di Gerusalemme ed arrivare infine al nocciolo della questione che gli brucia di più: il bilionario Trump. Come danno fastidio i suoi soldi anche se non mi risulta che Obama, Clinton, e tutti gli altri fossero dei poveracci senza un dollaro.
E' pacifico che l'ideologia, la stessa che lo aveva trasformato in un fanatico 'rivoluzionario', influenzi ancora il pensiero di Adriano Sofri, con l'età si può diventare saggi ma anche peggiorare, quindi pollice verso al capitalismo (USA e Israele). Dopo il rilascio, scontò solo 7 anni sui 22 che avrebbe dovuto, per motivi di salute da cui, peraltro, si riprese appena fuori dal carcere, incominciò a scrivere senza preferenze tra destra o sinistra. Il pensiero astratto di un ex Lotta Continua, ex galeotto anche se per poco grazie alla giustizia italiana, sulla questione di Gerusalemme non è fondamentale, anzi è inutile, forse per questo la redazione di IC non ha trovato necessario pubblicarne l'articolo.

Un cordiale shalom