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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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L'Unesco e i rifugiati 17/10/2017

Secondo me non ci sarebbe stata senza il pugno sul tavolo di Trump. Comunque, considerando il trend e la maggioranza automatica dentro l’UNESCO, aspetterei i fatti per capire se vi sarà un cambiamento di rotta.

Mauro Ramoni

Gentile Mauro Ramoni, sono d'accordo con lei. La decisione di Trump di uscire dall'Unesco è stata determinante anche secondo me. Il voto egiziano ha tolto ogni speranza al Qatar e non dimentichiamoci che i rapporti tra Trump e Al Sisi sono ottimi, come lo sono quelli tra Netanyahu e Al Sisi. Adesso non ci resta che sperare in un cambiamento di rotta che temo non sarà radicale come si potrebbe sperare, ci vorrà pazienza ma mi auguro con tutto il cuore che la Azoulay ci sorprenda in positivo. Un cordiale shalom

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Vorrei sapere con chiarezza che succede concretamente agli espulsi. Dove vanno, a chi vengono affidati, in che misura e con quali strumenti sarà garantita (se lo sarà) la loro cessata pericolosità e possibilità di agire ? Grazie

Mauro Ramoni

Gentile Mauro, Israele ha accordi con paesi terzi non in stato di guerra (uno tra questi l'Egitto) che accolgono i rifugiati dietro compenso. Ai rifugiati (in maggior parte infiltrati illegalmente)viene dato del denaro per affrontare un primo periodo di vita. Questa politica che ai buonisti può apparire crudele va anche a favore dei richiedenti asilo regolari (circa 30.000)che Israele accoglie, scolarizza (anche gli adulti affinchè imparino la lingua) e poi immette nel mondo del lavoro. Personalmente trovo che questa sia una politica intelligente che fa di Israele il paese dove i profughi regolarmente accolti vivono bene. In Israele si sono rifatti una vita i rifugiati (musulmani) della guerra nell'ex Jugoslavia e anche quelli fuggiti dal Viet Nam tanti anni fa. I loro figli sono israeliani e parlano l'ebraico fluentemente. Un cordiale shalom.


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