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Di che cosa parliamo quando parliamo di 'status quo' 21/07/2017

Buongiorno, ho letto l'articolo del 19.07.17 sullo status quo a Gerusalemme, da non confondere, sempre a Gerusalemme con lo Status Quo (stavolta con lettera maiuscola)che riguarda tre luoghi cristiani. Lo Status Quo (con lettera maiuscola) è un firmano dell'Impero Ottomano (un decreto per intenderci) datato 1852, che riprendendo delle situazioni createsi nel 1700 - per questo il nome- regola i diritti d proprietà e di accesso di tre santuari cristiani. Questo firmano poi è entrato negli atti del Congresso di Berlino del 1870, così divenendo un atto di diritto internazionale, che è stato riconosciuto prima dal Mandato Britannico di Palestina, poi nel 1993 dallo Stato di Israele e nel 2000 dall'OLP. Naturalmente il firmano dell'Impero Ottomano non regolava il Monte del Tempio, per la Sublime Porta tale luogo veniva regolato con altra legislazione. Lo status quo (stavolta con lettera minuscola) richiamato da alcuni esponenti politici israeliani e non, circa l'ultimo tragico attentato al Monte del Tempio, quindi non sarebbe da riferirsi al firmano ottomano, ma alla semplice locuzione latina di cui tutti conosciamo il significato. Cordialmente

Franco Licciardello

Gentile Franco, è esattamente così, lo status quo riguardo a Israele, ma anche ad altre nazioni dove ancora non siano risolti problemi di territori e di appartenenza dopo una guerra, si riferisce esclusivamente alla locuzione latina, cioè status quo ante bellum. Lo stato in cui determinati territori o proprietà o confini si trovavano prima di una guerra. Lo Status Quo, maiuscolo, è appunto il decreto dell'Impero Ottomano che riguardava i Luoghi Santi cristiani.
Un cordiale Shalom


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