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Che cosa fare con i terroristi palestinesi incarcerati 20/04/2017

Gentile Sig.Fait, mi vuole spiegare in quali condizioni vivono gli ergastolani pluriomicidi in Israele se gli viene consentito di scrivere una lettera al New York Times? Non basta la stampa cattolica italiana che definisce Barghouti “un detenuto” e si guardia bene dal dire perché è stato condannato dopo regolare processo a diversi ergastoli, c’è pure la stampa di sinistra che lo paragona a ...Mandela ! Israele dovrebbe smetterla di trattare coi guanti quei criminali, niente pena di morte, va bene, ma così una democrazia si fa del male da sola.

Daniel Afflelou, Nice

Gentile Daniel,
Il NYT è riuscito persino a superare molti organi di dis-informazione cattolici e di sinistra definendo Barghouti, pluriomicida e pluriergastolano, addirittura "parlamentare". Parlamentare di cosa? Persino all'epoca di Arafat, quando il Barghouti scorazzava alla ricerca di ebrei da ammazzare, questi non era altro che un capobanda. Da quando è diventato parlamentare e di quale parlamento? Sono 10 anni che nell'AP non si fanno elezioni. In Israele gli ergastolani possono studiare, molti entrano in galera analfabeti e riescono a diplomarsi e persino a laurearsi presso la Open University of Israel. La lettera pubblicata dal NYT è la dimostrazione della libertà di comunicare con l'esterno dei terroristi palestinisti in carcere. Personalmente mi auguro che tutto questo convinca il governo di Israele e le autorità carcerarie a varare leggi molto più restrittive e a mettere Barghouti in isolamento fino alla fine dei suoi giorni. La stampa internazionale criticherà ? Certamente, ma non dovrebbe interessarci più di tanto dal momento che lo fanno sempre e comunque. Israele non deve mai dimenticare di avere a che fare con un nemico infido e bugiardo che usa la democrazia israeliana come arma da guerra per colpire il Paese alla schiena.
Un cordiale Shalom


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