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Una lettera non pubblicata da METRO 29.4.2006
 Riceviamo da un nostro lettore:
Sul quotidiano Metro di oggi, edizione di Milano, giornale che regalano nelle metropolitane, c'è una lettera di Carlo con il titolo : Antisemitismo che confusione.
Scrive:
"Mi sembra che spesso si faccia confusione in tema di antisemitismo. Il 25 aprile sono state bruciate non le bandiere della valorosa brigata ebraica, ma le bandiere di uno Stato che ne opprime un altro. Gli ambasciatori di quel Paese non dovrebbero nascondere la loro arroganza dietro lo spettro dell'antisemitismo: è sacrilegio coprire con il sangue dei martiri dell'Olocausto le ingiustizie commesse dai politici. F.to Carlo" 
 
Io  ho risposto a METRO con questa lettera, ma come è successo già altre volte non  me la pubblicano. E  questo lo trovo vergognoso: 
 
"Spett. Metro,  
  

No caro Carlo non è confusione. Gli ebrei italiani assieme a molti ebrei di altri paesi del mondo hanno costruito il loro stato, quello di Israele, per sfuggire alle persecuzioni, alle deportazioni e ai massacri. La Palestina, era una terra  occupata dai turchi che per secoli l’hanno lasciata degradare. Gli ebrei hanno l’hanno comprata  dagli sceicchi arabi e hanno lavorato per trasformarla un giardino, mentre gli arabi anziché darsi da fare construirsi una loro casa hanno sempre preferito nutrirsi dalle cucine da campo alle spalle delle Nazioni Unite.  Nel ’47 l’Onu ha riconosciuto lo stato di Israele, ma da quel momento sono stati attaccati dai paesi confinanti e i beduini nomadi che oggi si fanno chiamare palestinesi sono stati cacciati da tutti i paesi arabi compresa la Giordania. Israele occupo’ delle terre con azioni di guerra riservando di cederle a loro in cambio della pace. Ciò che fece Sharon. Ma la pace loro non l’hanno data. Ecco la verità. Hanno fatto bene a sfilare con quella bandiera. E’ giusto. Il popolo di Israele è un popolo eroico e composto prevalentemente dai supersiti dei campi di sterminio. Chi brucia quelle bandiere è razzista e andrebbe punito come tale in base alle Leggi italiane. Pier

 

 

Pierluigi Fiorentini


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