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Giorgia Greco
Libri & Recensioni
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Philip Roth, Quando lei era buona 10/12/2012

Quando lei era buona                       Philip Roth
Traduzione di Norman Gobetti
Einaudi                                                   Euro 20

Philip Roth è stato sempre accusato di non trattare i personaggi femminili con empatia, e proprio a cominciare da Lucy Nelson, la protagonista di Quando era buona, del lontano ' 67 - ripubblicato proprio ora, quando ha annunciato l' addio al romanzo, in una nuova traduzione. In un' intervista sulla Paris Review (1984), lui si difende dicendo che invece ha dipinto Lucy come un' adolescente giustamente furiosa contro il padre (Whitey) ubriacone eppure innamorato della troppo arrendevole moglie (Myra) che maltratta, contro il compagno infantile e buono a nulla (Roy) che la mette incinta giocherellando e la sposa, avendo però alle spalle una classica famiglia middleclass indispettita e per lei insopportabile, come Roy del resto. Secondo Roth è demenziale non riconoscere componenti di odio nelle figlie di alcolisti violenti. E probabilmente ha ragione. Certo è che Lucy è così concentrata sulle sue ferite da non essere mai in grado di amare, da diventare man mano un unico grumo di rabbia che sparge dentro e intorno a sé, una figura shakespeariana, certa che i suoi demoni siano oggettivi, di essere "buona" mentre combatte contro tutti. Se ne esce a pezzi, ma ne vale la pena. Dopo tanta cupezza Roth scrisse subito Il lamento di Portnoy.

Susanna Nirenstein
La Repubblica


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