martedi` 14 maggio 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






 
Giorgia Greco
Libri & Recensioni
<< torna all'indice della rubrica
Ernst Kantorowicz, Germania segreta 18/06/2012

Germania segreta                     Ernst Kantorowicz
A cura di Gialuca Solla
Marietti                                           Euro 22


Ebreo e nazionalista tedesco. Anticomunista militante e oppositore del maccartismo. Aristocratico di modi e divulgatore popolare. La vicenda di Ernst Kantorowicz è tutta sotto il segno di forze contrastanti. Nato nel 1895, in un’agiata famiglia assimilata di Posen, oggi in Polonia e allora parte dell’impero tedesco, Ernst si arruolò volontario nel 1914. Combattè a Verdun e poi entrò a far parte dei corpi paramilitari di estrema destra. Nel 1919 prese parte alla repressione sanguinosa dei moti spartachisti.
Un curriculum guerresco, che non gli impedì di farsi un nome con una monumentale biografia di Federico II, e di ottenere la cattedra di storia medievale. Nella primavera 1933, benché ebreo, potè dapprima conservare il posto all’Università, in quanto reduce. In segno di protesta, si autosospese però per un semestre. Tornò a insegnare nell’autunno 1934, e in quell’occasione pronunciò un memorabile discorso sulla “Germania segreta”, ora ripubblicato a cura di Gianluca Solla. E’ il documento tormentato di una sconfitta. La Germania invisibile che Kantorowicz invoca, come antidoto al nazismo, è una sorta di comunità misterica, che custodisce le forze “per lo più dormienti, nelle quali si trova preformata l’esistenza futura e più elevata della nazione”. Di questa élite fanno parte personaggi di ogni tempo, dagli imperatori medievali a Goethe. Holderlin, Nietzsche e Stefan George, che di Kantorowicz era amico e ispiratore.
Nel testo è evidente che l’illusione di un germanesimo dello spirito si sta ormai sfaldando. A Kantorowicz non resterà che la via dell’esilio. Diventerà professore a Berkeley, in tempo per rifiutare, in nome della propria libertà, il giuramento anticomunista introdotto nel 1949. Perse il posto, ma per chi era già straniero in patria, un esilio in più non faceva molta differenza.

Giulio Busi
Il Sole 24 ore


Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT