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Giorgia Greco
Libri & Recensioni
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Goce Smilevski, La sorella di Freud 28/05/2012

La sorella di Freud                            Goce Smilevski
Traduzione di Davide Fanciullo
Guanda                                                   Euro 18

Romanzo intenso e appassionante, La sorella di Freud è l’opera prima di un giovane scrittore macedone nato a Skopje nel 1975.
Vincitore del prestigioso European Prize for Literature 2010, Goce Smilevski è ancora poco conosciuto in Italia ma ha suscitato con questo libro l’interesse degli editori stranieri ottenendo un ottimo successo di pubblico e di critica, sia per l’originalità della storia sia per gli straordinari strumenti espressivi adottati.
La narrazione prende avvio nel 1938 nella Vienna occupata dai nazisti e ha al centro come voce narrante Adolfine, la sorella più giovane di Freud, l’unica che non ebbe figli, non si sposò e insieme alle sorelle Marie, Rosa e Pauline verrà deportata in un campo di sterminio.
Mescolando con sapiente equilibrio eventi storici e di fantasia, Smilevski racconta nelle prime pagine del romanzo come al fondatore della psicoanalisi venga offerta la possibilità di abbandonare Vienna mettendo in salvo i propri cari. Con crescente sconcerto il lettore apprende che nell’elenco dei visti per Londra, compilato dallo stesso Freud, accanto al nome della moglie, della figlia, della cognata del proprio medico compariva anche quello del cane ma non quello delle quattro sorelle anziane che, ben consapevoli dell’orrore che si sarebbe abbattuto sugli ebrei viennesi, desideravano fuggire. La morte delle sorelle anziane nel lager getta dunque un’ombra inquietante su una delle figure più significative del nostro tempo.
Mentre è nella camera a gas e il veleno si infiltra nel suo corpo Adolfine ripercorre la sua vita, quella dei familiari e degli amici. Figlia non amata di una donna arida e piena di rancori la più giovane delle sorelle di Freud cresce sentendosi ripetere costantemente dalla madre Amalia una frase la cui crudeltà la segnerà per tutta la vita: “sarebbe stato meglio se non ti avessi partorito”. E infatti l’infanzia di Adolfine è adombrata dal disamore materno oltre che dalle numerose malattie che la fanno sentire inadeguata e diversa dal resto della famiglia: unica luce è la tenerezza e le attenzioni che le riserva nei primi anni il fratello Sigmund. Un legame speciale al quale è riconducibile anche la sua accurata preparazione di tipo intellettuale.
Pur vivendo un’esistenza piatta e solitaria Adolfine rivela una intelligenza acuta ed una profonda sensibilità che la accomuna ad un’altra donna straordinaria, Klara Klimt, sorella del grande August. Un’amicizia quella fra Adolfine e Klara che le unirà per lungo tempo e si rinsalderà ancor più nella clinica psichiatrica, il Nido, dove le vicende della vita le condurranno.
Fra le pagine del romanzo emerge con forza e delicatezza il suo amore per Rajner, un bambino melanconico con tratti di autismo conosciuto nell’infanzia e che rappresenterà l’unica esperienza amorosa finita tragicamente con il suicidio del giovane a con l’aborto del figlio che Adolfine attendeva da lui.
Se la vita della sorella di Freud rappresenta la tessitura del romanzo, il fulcro centrale dell’opera è la meditazione sulla complessità della psiche umana, sulla pazzia, sui rapporti che si instaurano all’interno della famiglia, sui fondamenti delle discipline come la psicologia e la psicoanalisi che rivelano al lettore le prime importanti conquiste.
Con una prosa sciolta ed un’alta cifra linguistica l’autore riflette sulla radice ebraica che il padre della psicoanalisi ha accantonato privilegiando un’identità scientifica e laica che avrebbe dovuto proteggerlo da quel passato di persecuzioni che incombeva su ogni ebreo.
Un romanzo da non perdere che affronta temi esistenziali di ampia portata riflettendo altresì sul rapporto fra la vita di un genio, non sempre affidabile e integerrimo, e le persone che hanno avuto l’opportunità di vivergli accanto; sullo sfondo una Vienna al culmine della vitalità artistica e poi del declino nella quale si alternano, magistralmente ritratti, personaggi illustri e figure indimenticabili frutto della fantasia dell’autore.
Un libro che cattura e non si fa dimenticare.

Giorgia Greco


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