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Giorgia Greco
Libri & Recensioni
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Ferdinand von Schirach, Il caso Collini 30/04/2012

Il caso Collini                                      Ferdinand von Schirach
Traduzione di Irene Abigail Piccinini
Longanesi                                            euro 14

Il caso Collini di Ferdinand von Schirach conferma le straordinarie capacità narrative di questo autore. Dico di proposito "narrative". Non so bene se von Schirach possa considerarsi un grande scrittore, la sua lingua è scarna, le descrizioni ridotte al minimo, i caratteri dei personaggi poco più che sbozzati; leggendo questo breve romanzo ho però avuto la conferma di ciò che avevo già provato con i racconti contenuti nel precedente Un colpo di vento. Von Schirach è capace di afferrare il lettore dalle prime righe e di non mollarlo fino all'ultima pagina. Anche se sobria, la forza della sua narrazione è irresistibile. La sua vera professione sarebbe l'avvocato penalista. Ha difeso in Corte d'assise anche casi disperati e infatti i racconti del suo libro precedente sono stati ricavati, appena rimaneggiandoli, da esperienze reali.
Devono esserci elementi di realtà anche in questo Il caso Collini dove si narra di un operaio italiano che, a Berlino, s'introduce con un falso pretesto giornalistico nella stanza d'albergo di Hans Meyer, un anziano e ricchissimo industriale tedesco. Lo uccide a colpi di rivoltella, poi si accanisce sul corpo, scempiandolo. Scende all'ingresso dell'albergo, chiede al portiere di chiamare la polizia. L'operaio italiano non dice una parola quando Casper Leinen, il giovane avvocato alle prime armi che gli viene assegnato, lo interroga per cercare di capire il movente del gesto, le ragioni di un crimine così feroce. Leinen dovrà fare tutto da solo: passare intere nottate a leggere e rileggere gli atti, a scrutare le foto prese sulla scena del delitto. Fino a quando sarà l'arma usata per il delitto a dargli un primo barlume. Ma la natura profonda del crimine gli si rivela solo dopo lunghe ricerche nell'archivio federale dove vengono custoditi (con germanica precisione) i fascicoli dell'ultima guerra. In quegli anni Hans Meyer è stato un capitano delle SS in Italia. Taccio il resto.
La seconda parte del racconto si svolge davanti alla corte in un duello serratissimo tra il giovane avvocato e una vecchia volpe del foro che rappresenta la parte civile. Un romanzo che conferma, tra l'altro, con quale fermezza la Germania democratica rifiuti il passato nazista. Von Schirach è tra l'altro nipote di un gerarca di Hitler condannato a suo tempo per crimini di guerra.

Corrado Augias
Il Venerdì di Repubblica


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