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Giorgia Greco
Libri & Recensioni
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Gabriele Rubini, Generazioni: 1881-1907 05/12/2011

Generazioni: 1881-1907                          Gabriele Rubini
World Hub Press                                            Euro 24

Ventisei anni di una storia affascinante: quella del sionismo. Cinque famiglie e una straordinaria avventura: sempre quella del sionismo. Rubini ha disegnato, letterariamente, una trama complessa dove la storia dell'ebraismo europeo piano piano prende congedo dalle terre dove fino allora ha vissuto per tornare alla patria d'origine. Detto così potrebbe essere un fenomeno di migrazione, Rubini invece ne ricava - con grande conoscenza della materia - un ritratto profondo di un vastissimo sommovimento di uomini, culture e tradizioni, all'insegna dell'autodeterminazione del popolo ebraico e di una riappropriazione del proprio destino. Nel racconto dell'autore il 1881 non è una data a caso: l'Europa askenazita è in fermento grazie anche a due fenomeni ancora elitari che però avranno una forte eco. Il primo è il movimento di Bilu (acronimo dell'ebraico 'Beit Ya'akov Lekhu Ve-nelkhà, 'Casa di Giacobbe, vieni, camminiamo'); il secondo é quello degli 'Amanti di Sion' (Hovevei Zion). Entrambi ritengono che la sola possibilità di vita per gli ebrei sia la Palestina ottomana, Eretz Israel. Anche perché quelli sono anni in cui avvengono pogrom terribili in Russia e nei territori limitrofi da dove fuggono a più riprese e in vari anni oltre 2 milioni e mezzo di ebrei. E' allora che comincia il romanzo di Rubini, partendo proprio dagli Hàavot, dai padri, nella terribile Russia zarista. E sono i russi a muoversi. Poi il racconto si sposta in Italia, nella Bologna papalina del 1897 ancora segnata dalla vicenda di Ve-nelkhà, 'Casa di Giacobbe, vieni, camminiamo'); il secondo é quello degli 'Amanti di Sion' (Hovevei Zion). Entrambi ritengono che la sola possibilità di vita per gli ebrei sia la Palestina ottomana, Eretz Israel. Anche perché quelli sono anni in cui avvengono pogrom terribili in Russia e nei territori limitrofi da dove fuggono a più riprese e in vari anni oltre 2 milioni e mezzo di ebrei. E' allora che comincia il romanzo di Rubini, partendo proprio dagli Hàavot, dai padri, nella terribile Russia zarista. E sono i russi a muoversi. Poi il racconto si sposta in Italia, nella Bologna papalina del 1897 ancora segnata dalla vicenda di sconfitta dei Turchi, la nascita del mandato inglese sulla Palestina e la promessa di un focolare nazionale ebraico in quella stessa terra.

Massimo Lomonaco
Ansa


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