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Deborah Fait
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Monsignor Pizzaballa, si proprio quello, fa carriera, diventa Cardinale 04/10/2023
Monsignor Pizzaballa, si proprio quello, fa carriera, diventa Cardinale
Commento di Deborah Fait

A destra: Pier Battista Pizzaballa

Papa Bergoglio ha nominato i nuovi cardinali e, per chi segue le vicende di Israele, il più famoso tra questi è sicuramente Sua Beatitudine Pier Battista Pizzaballa. Quel ”Sua Beatitudine” fa già ridere, la Chiesa usa termini talmente pomposi e retorici che mal si sposano al concetto di “povertà e umiltà” tanto predicato. Ma non diamo importanza a simili piccolezze, pensiamo invece alla figura di Pizzaballa, al fatto che, se fosse fatto Papa, cadremmo tutti, soprattutto noi ebrei,  dalla padella nella brace. L’attuale Papa Bergoglio, da molti definito “imam” per la sua malcelata simpatia per tutto ciò che è islamico, ha portato la Chiesa ai minimi livelli, ha abbandonato, non interessandosene minimamente, i cristiani trucidati nel mondo islamico, non ha detto una parola sugli armeni (cristiani anch’essi) ammazzati e scacciati dal Nagorno Karabakh, si è inginocchiato ( purtroppo non solo metaforicamente) a baciare le scarpe dei dittatori del Sud Sudan, omaggiando così dei criminali. La superficialità e il filoislamismo di Bergoglio hanno allontanato molti fedeli dalla Chiesa e purtroppo non vedo in Monsignor Pizzaballa un successore che potrebbe rimediare a tale sfascio.
Già Custode del Santo Sepolcro e Patriarca di Gerusalemme, il Monsignore si è sempre distinto per la sua poca simpatia per Israele e per il suo evidente appoggio ai  “fratelli palestinesi”, meglio se terroristi in quanto “perseguitati” da Israele. Eravamo in pieno della seconda intifada quando, nel 2002, terroristi di Hamas, per sfuggire all’esercito israeliano che dava loro la caccia dopo molti sanguinosi attentati, si rifugiarono nella Basilica della Natività a Betlemme. In quell’occasione Pizzaballa diede ordine di rifocillarli, cibo e bevande a volontà. Quando finalmente uscirono, belli pasciuti, dopo 39 giorni, il Custode di Terrasanta, non disse una parola sulle condizioni in cui lasciarono la Basilica, completamente distrutta, dissacrata. Le acquasantiere usate come bidet, resti di cibo andato a male per terra, panche ridotte in pezzi per far fuoco, ogni sorta di porcheria sparsa ovunque. Fu una vergogna taciuta con l’unico scopo di far passare dei barbari assassinii per poveracci perseguitati da Israele.

Abbiamo dunque come possibile futuro Papa un personaggio ostile a Israele esattamente come quello attuale. Come non ricordare l’espressione truce di Bergoglio ad ogni incontro con rappresentanti di Israele? Come dimenticare il suo volto beato e sorridente mentre pregava accanto all’imam nella moschea di Istanbul o nell’incontrare qualsiasi dittatore arabo o islamico? Come scordare il suo abbraccio all’angelo della pace, Abu Mazen?

A completare il quadro non certo incoraggiante, il TG1 ha dato la notizia della “promozione” a cardinale di Pizzaballa affermando che “la Terra Santa” perseguita i cristiani. Lo ha detto il giornalista Ignazio Ingrao, parente di Pietro Ingrao (un nome una garanzia!). Come possiamo convincere certi giornalisti che non esiste nessuna nazione denominata Terra Santa? Israele, si chiama Israele, è scritto anche sulla cartina geografica. Basta saper leggere. E basterebbe un minimo di rettitudine per sapere che i cristiani sono perseguitati nei paesi islamici dove vengono trucidati, a volte bruciati vivi nelle chiese, senza tanti complimenti.  Israele è l’unico paese del Medio Oriente dove i cristiani aumentano sempre di numero, liberi di professare la loro fede. I cristiani che vivono nei territori soggetti a Abu Mazen e quelli di Gaza, fuggono in Israele per aver salva la vita e Ingrao ci viene a dire che sono perseguitati in Israele? Chi può averglielo suggerito? Forse il Patriarca che considera fratelli gli assassini di ebrei?  

Per restare in tema, in attesa di un futuro nuovo Capo della Chiesa che siederà sul trono di Pietro, non possiamo che pensare con preoccupazione: Che Dio, se c‘è, ce la mandi buona.

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Deborah Fait


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