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Deborah Fait
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Papaveri e papere 05/09/2020
Papaveri e papere
Commento di Deborah Fait

Lo storico accordo tra Israele e gli Emirati Arabi Uniti non ha provocato grande emozione in Italia, i media sono stati piuttosto freddi e le rare volte in cui ne parlavano nominavano solo Donald Trump come se Netanyahu non avesse avuto voce in capitolo. Un simile avvenimento non sarebbe mai accaduto se Bibi non avesse lavorato per molti mesi viaggiando in Africa, mandando il direttore del Mossad, Yossi Cohen, a incontrare i vari principi arabi in Arabia Saudita, Emirati e altri paesi mediorientali. Una forte collaborazione tra Israele e Usa ha ottenuto un successo incredibile mentre Jared Kushner, genero di Trump, faceva da cuscinetto tra i due ex nemici. Inspiegabilmente e fortunatamente la protesta araba contro l'accordo è stata debolissima a significare quanto l'odio antiisraeliano si sia ridimensionato. Il pubblico dei vari paesi arabi non ha protestato, nessuna manifestazione, nessuna bandiera di Israele o immagini di Trump e Bibi date alle fiamme, Niente! Solo i palestinesi si sono deliziati con le fiamme, loro non dimenticano mai la violenza. Tutta questa calma araba ha destabilizzato i leader iraniani, palestinesi e turchi. Gli rode il fegato, eccome se gli rode il fegato, ehh non esistono più gli arabi di una volta, quelli che, col coltello fra i denti, urlavano "Morte a Israele". Oggi gli stessi che sbraitavano contro gli ebrei pensano che la pace possa far loro solo del bene. Israele ha il cervello, loro hanno i soldi, un connubio perfetto per il commercio, l'industria, le start up. Gli emirati sono una potenza economica ma Israele è una potenza in altri campi. Prima del Covid19 lo stato ebraico aveva meno del 3% di disoccupazione, il settore hi-tech impiegava l'8% della forza lavoro e generava il 13% del PIL. Il paese può vantare il più alto numero di start up pro capite, secondo lo Starting Finance, una ogni 290 abitanti. Più di 6000 aziende. I laureati israeliani sono il 48,8% ed è giusto ricordare che le aziende sono sostenute dalle università e dal governo. E' chiaro quindi che i principi degli Emirati hanno fatto due conti e hanno capito che la parola pace era molto più conveniente della parola guerra. Non è solo convenienza, è soprattutto intelligenza e lo sceicco bin Zayed ha dimostrato di averne. Non è un cane rabbioso come gli ayatollah o Erdogan o Hamas oppure l'uomo-bunker Nasrallah, bin Zayed è colto e raffinato, parla perfettamente l'inglese , è il tipo che quando va a Ascot si toglie il caffettano bianco e la kefiah sostituendole con tight Armani e cilindro in testa.

Emirates and Israel formalize their relationship with the first direct  flight from Tel Aviv to Abu Dhabi - Teller Report

Chi ha protestato sono state le stupide paperelle palestinesi e iraniane, Abu Mazen ha urlato al tradimento e Khamenei deve aver capito che la carta palestinese, giocata finora con gran successo, stava perdendo la sua importanza senza contare che in altri paesi arabi la gente non dimostrava contro Israele e gli Emirati ma contro l'Iran, proprio contro di loro, i mostruosi ayatollah. E' la dimostrazione che gli arabi, meno palestinesi, turchi e iraniani, sono maturati e questo è per Israele una carta vincente perché, secondo gli osservatori politici, significa che è finita anche l'era delle paci fredde come quelle con Egitto e Giordania,(lo abbiamo visto dagli abbracci e dall'accoglienza avuta), l'attenzione per i palestinesi dei decenni passati sta diminuendo drammaticamente. I popoli arabi sono preoccupati dai loro problemi personali e e desiderano risolverli, avere quindi un alleato come Israele potrebbe aiutarli a capire cosa sia la democrazia e la vita in cui le risorse vanno divise equamente tra i governi e le popolazioni. I palestinesi, mai troppo amati dai fratelli arabi e usati solamente contro Israele, hanno perso importanza. Pian pianino altri paesi mediorientali si uniranno agli Emirati, alcuni sono già pronti, e, una volta che  il nemico sionista sarà sostituito dall'amico e collaboratore Israele, per i palestinesi sarà finita, resteranno con tanto di naso e gli converrà darsi una calmata. La papera Khamenei, guida suprema e imbufalita dell'Iran, ha starnazzato " Il patto con l'entità sionista va contro gli interessi del mondo arabo ed è stato organizzato dagli sporchi agenti sionisti e dal membro ebreo della famiglia Trump".   Anche Abu Mazen e Yaya Sinwar, capo attuale di Hamas a Gaza, starnazzano ma nessuno dà loro ascolto se non gli amici europei e i comunisti americani del BLM, quei manigoldi che tentano di distruggere l'America. Coloro che hanno avuto e avranno il coraggio di parlare di pace e collaborazione, dritti e alti come i bellissimi papaveri, saranno soddisfatti e contenti, convinti di poter vivere finalmente un futuro di pace, sviluppo economico e sociale. Gli Emirati hanno accolto la delegazione israeliana con tutti gli onori, la cena d'onore di lunedì sera era strettamente kasher esattamente, controllata da un rabbino, come le cucine dell'albergo dove gli israeliani sono stati ospitati. In questo momento Israele è diventato molto di moda in EAU, soprattutto tra i giovani che, a sentire alcuni giudizi, non vedono l'ora di prendere un aereo per andare a visitare Israele così come molti israeliani sono pronti a passare le loro vacanze a Dubai. Altra apertura importante sono stati i cieli dell'Arabia Saudita che ha dato all'aereo ELAL il permesso di volare attraverso il paese, accorciando enormemente le distanze e il tempo. Anche oggi Abu Mazen ha sbraitato rivolgendosi agli arabi "Nessuna normalizzazione con l'occupante sionista, nessuna pace". Fortunatamente il vecchio dittatore non fa paura, anzi spesso suscita risate intanto in Libano si sono riuniti i peggiori: Hamas, Jihad islamica palestinese e Hezbollah, staremo a vedere cosa uscirà dal loro incontro, nulla di buono di sicuro ma Israele è sempre pronto a tutto.

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Deborah Fait 
"Gerusalemme, capitale di Israele, unica e indivisibile"


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