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Deborah Fait
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Mi chiamo Aisha! 12/05/2020
Mi chiamo Aisha!
Commento di Deborah Fait

A destra: Silvia/Aisha Romano

Ieri sera durante la trasmissione Non E' L'Arena  ho avuto, come molti telespettatori, la disgrazia di sentire Vauro commentare la liberazione di Aisha Romano(chiamiamola con il suo nuovo nome islamico, mica tanto originale a dire la verità. Si, era la moglie del Profeta ma, insomma, poteva trovarne un altro). Uno dice: – beh, non appena appare Vauro, cambia subito canale- . Eh no! Magari fosse così facile… perché lui ha già detto la cazzata della sera prima che uno riesca ad afferrare il telecomando.  Ha obiettato alle critiche sul ritorno dell'italiana ex rapita dicendo: "Mica è scesa dall'aereo gridando Allahu Achbar!" Poi, convinto di aver detto una cosa molto intelligente, ogni volta che la telecamera lo riprendeva, ripeteva quel -Allahu Achbar- che tanto deve piacergli come urlo del terrore. https://www.google.com/search?q=L%27Arena+di+giletti&client=firefox-b-d&sxsrf=ALeKk00r8nDgerIpLs9MHZtCbWp3Uu4P1A:1589207548400&tbm=isch&source=iu&ictx=1&fir=BXZ4SLOPq7dkBM%253A%252Cv6tnpX2-DxerpM%252C%252Fg%252F11gcb8w1m3&vet=1&usg=AI4_-kQdnIPaev4ayvvPB_5MfJWXoKyqOw&sa=X&ved=2ahUKEwjA4ZW7g6zpAhUHMewKHQAVDwQQ_B0wFXoECAYQAw

Comunque mi sono messa a scrivere un po' di questa fanciulla partita dalla scuola keniota dove faceva volontariato, magra e moderna, in calzoncini inguinali e canottiera, e tornata, dopo 18 mesi di soggiorno in Somalia, grassa e intabarrata in una specie di chador somalo che tutto copre meno il volto. "Mi chiamo Aisha – ha detto- e sono convertita all'islam". Ma non basta, In aereo si è categoricamente rifiutata di cambiare abito per ricomporsi e  poi uscire dal portellone, un po' più umilmente, con un paio di jeans e una maglietta e magari dire "grazie Italia".  Niente di tutto questo è accaduto, è uscita come una catapulta, pancia in fuori, prepotente, sguaiata come fosse una diva di Hollywood, rideva come una matta levandosi addirittura la mascherina obbligatoria e, a passo deciso, si è diretta dove l'attendevano le autorità e la famiglia. Baci e abbracci sempre senza mascherina. Il premier Conte e il ministro degli esteri Di Majo erano silenziosi, forse un po' imbarazzati, non so se a causa del comportamento scomposto e zotico della fanciulla e di tutta la sua famiglia o se per aver sborsato 4 milioni di euro degli utenti italiani per riportarla a casa. Che poi non si sa se Aisha ritenga ancora l'Italia casa sua, stando alle sue dichiarazioni: "tornerò in Africa", ha detto. Ma allora non potevano risparmiare tutti quei soldi e lasciarla là? Senza contare la quota pagata ai servizi segreti turchi. Vi ricordate le due Simone? Anche loro erano state trattate tanto bene, tutti gentlemen educati a Oxford sti terroristi e anche loro hanno avuto una conversione. Dunque, par di capire che, per aiutare ragazze italiane a diventare musulmane dobbiamo farle rapire per poi pagare milioni di riscatto, ma allora non sarebbe meglio informarle che se vanno a fare le sacerdotesse de "La pace nel Mondo" in zone pericolose, poi sono cavoli loro se vengono rapite dai machi di AlQueda? Fatemi citare Alessandro Sallusti in proposito:" chi ha mai visto un ebreo uscire da Auschwitz vestito da nazista e convertito grazie alla lettura di Mein Kampf?" Tutti da giovani volevamo salvare il mondo, io volevo andare dai lebbrosi del dottor Schweitzer quando avevo 15 anni, ma a mio proprio rischio e pericolo. Vorrei ricordare che esiste una legge italiana, varata all'epoca dell'Anonima sarda che vieta di pagare il riscatto ai rapitori, mandavano ai parenti orecchie mozzate, dita tagliate ma non ricevevano soldi finchè si sono stufati e sono finiti, in parte, in galera. Allora mi si spieghi perché, per soddisfare i terroristi islamici, il governo italiano va contro una legge dello stato, sapendo che i milioni servono per acquistare altre  armi e portare a termine altri rapimenti? Umberto Galimberti scrive su la Stampa "La conversione di Silvia Romano è personale ma può insegnare a tutti noi il senso religioso che l'occidente ha ormai perso". Non sono d'accordo, io penso e credo che chiunque possa cambiare religione, idee, stato, tutto quello che vuole, ma lo deve fare a proprie spese. Nel momento in cui la conversione di qualcuno costa soldi alla comunità, a volte anche la vita di chi va a salvare chi si trova in pericolo, allora, NO! Allora quelle conversioni non sono più personali ma nocive per un'intera nazione quindi noi che paghiamo riscatti milionari con le nostre tasse, facendo sacrifici enormi,  abbiamo il diritto di criticare. Sono molto felice che Aisha Romano si sia integrata presto nel gruppo dei suoi rapitori e che non sia stata uccisa ma non sono tra coloro che battono le mani urlando Bentornata perché ho la mia miserrima pensione cui pensare mentre i suoi amici contano 4 milioni di euro ridendo alla faccia del governo italiano e di tutti noi.

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Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"

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