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Deborah Fait
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Israele: le guide Touring e Lonely Planet tra faziosità e omissioni 26/10/2019
Israele: le guide Touring e Lonely Planet tra faziosità e omissioni
Commento di Deborah Fait


Si sa che le guide Touring sono tra le migliori al mondo e tra le più famose ma capita che anche le eccellenze a volte prendano qualche cantonata. Mi sono capitate tra le mani due guide, una del Touring e la seconda di Lonely Planet su Israele che, chissà per quale tipo di ragionamento degli autori, non erano solo su Israele.
Il titolo di entrambe è "Israele e i territori palestinesi". Ecco, non se ne può più di questa appendice che viene sempre attaccata ad uno stato sovrano se questo ha la disgrazia di avere tanti nemici che rifiutano di riconoscerlo.
Quando viene un capo di stato, se arriva un politico qualsiasi a visitare lo stato ebraico, il politicamente corretto che ammorba l'occidente lo induce a recarsi anche a Ramallah per omaggiare i boss del terrorismo, una storia assurda che dura da decenni.

Israele. Territori Palestinesi
Detto fra noi, qualcuno in Europa preferisce di gran lunga Ramallah a Gerusalemme e lo dimostrò Jacques Chirac quando, nel 1996, venne in visita ufficiale in Israele.
Il presidente francese arrivò a scacciare, senza riuscirci naturalmente, i soldati israeliani che dovevano proteggerlo da eventuali attacchi arabi nella Città Vecchia, sbraitando "andate via, questa non è casa vostra".
A Gerusalemme, erano a Gerusalemme, la capitale di Israele. In quell'occasione Benjamin Netanyahu, furioso, rifiutò di incontrarlo ma non fu che uno dei tanti episodi in cui Israele veniva confuso con il paese e il popolo che non c'è e rifiutato come stato sovrano del popolo ebraico.
Le due guide che sto visionando continuano questo pasticcio, questa mescolanza iniqua. Incominciamo col mettere i puntini sulle i e a dire che i fantomatici territori palestinesi si trovano in terra ebraica da millenni chiamata Giudea e Samaria, quindi, chi ha redatto le guide, avrebbe dovuto avere l'onestà di non negare la storia e il coraggio di sfidare l'ira di qualche ong filo palestinese, e titolare semplicemente -Israele- come doveva essere!
E adesso incominciamo con le perle trovate all'interno. A proposito di Gaza la guida Touring scrive "Non è possibile entrare nella striscia di Gaza, i cui valichi sono chiusi dal 2007, a seguito dell'embargo decretato da Israele e Egitto".
Ma, e il motivo? Lo volete spiegare perché i valichi sono chiusi? Israele e Egitto sono dei cattivoni che li chiudono dentro perché gli stanno antipatici i gazesi o i gazawi o come diavolo si chiamano gli abitanti di Gaza?
Vorrete parlare di terrorismo, signori del Touring? Vorrete dire che da Gaza, dal 2005, partono missili contro i civili di Israele? Quanti sono stati sparati? Migliaia, decine di migliaia che hanno colpito e incendiato interi territori del sud di Israele, distrutto case con morti e feriti.
Potreste spiegare che l'Egitto ha chiuso i suoi valichi a causa del traffico di droga e armi e del terrorismo che andavano a fare nella penisola del Sinai, collusi con guerriglieri delll'Isis? Non serviva scrivere tutto questo bastava aggiungere poche parole: "Non è possibile entrare nella striscia di Gaza, i cui valichi sono chiusi dal 2007, a seguito dell'embargo decretato da Israele e Egitto -per salvarsi dal terrorismo di Hamas-". Sei parole! Era fatica aggiungerle?
Se tanto mi da tanto posso immaginare il contesto di tutta la guida che sto ancora esaminando. Tanto per capirci nelle pagine del "Dizionario di arte e cultura" la prima parola che vi si legge è: Alì…cugino di Maometto, eccetera eccetera… ehhh già, Alì incomincia con A quindi va messo prima di Aliyah, semplice no?
Arriviamo a Gerusalemme. "Città sacra… bla bla bla…Capitale dello stato di Israele"… a questo punto ero pronta ad abbracciare l'autore quando ho letto il seguito "non riconosciuta dalla comunità internazionale, le ambasciate sono a Tel Aviv" e allora ho sentito di nuovo quell'amaro in bocca.
Si erano dimenticati di scrivere che la Knesset, il Parlamento di Israele, risiede a Gerusalemme. Una colpevole dimenticanza perché se tu, Guida Touring, ti prendi la briga di precisare che la comunità internazionale non riconosce Gerusalemme Capitale e che le ambasciate sono a Tel Aviv, devi anche avere l'onestà di scrivere che la Knesset si trova a Gerusalemme dal 14 febbraio del 1949.
E adesso arriviamo alla pagina che parla di "Libri e Film, letteratura dall'esilio" e già il titolo è tutto un programma. Tra gli scrittori vengono nominati "Ghassan Kanafani, scrittore e attivista del Fronte Popolare della Liberazione della Palestina", quindi la verità è che si può anche scrivere "attivista" ma si deve leggere "terrorista". Poi c'è Mahoumed Darwish…"considerato tra i maggiori poeti in lingua araba" per il Touring, uno dei maggiori odiatori di Israele per me, quello che scriveva "…mangio la carne del mio oppressore…". Era un vero pacifista Darwish, non c'è che dire, un pacifista che, quando non sapeva cosa scrivere, andava in Libano a dar man forte a Hezbollah.
Ma udite, udite, viene messa nella rosa dei poeti e scrittori palestinesi, niente meno che Rula Jebreal, si avete letto bene, proprio lei, Rula, quella che ha raccontato tante di quelle panzane su Israele da essere degna di un nobel per il vittimismo.
La Guida Touring la presenta come giornalista palestinese naturalizzata italiana. Bene, Rula Jebreal è nata a Haifa quindi, anche se lei stessa ha situato Haifa in una inesistente Palestina, in realtà è un'arabo-israeliana. Arabo è la parola giusta, i palestinesi erano gli ebrei prima del 1948. Rubare un nome non crea un popolo dal nulla.
Sulla Lonely Planet si legge "Al crocevia tra Asia, Europa e Africa Israele e i territori palestinesi. Sono stati, sin dalla più remota antichità, un luogo di incontro tra culture, imperi e religioni".
I territori palestinesi, inventati nel 1967, che  cosa hanno a che vedere con la più remota antichità? Bisognerebbe chiederlo agli autori della guida probabilmente fagocitati dalla propaganda araba che porta la fantomatica Palestina ad essere esistita dai tempi del Big Bang.
Nella Lonely Planet i luoghi sacri all'ebraismo portano tutti anche il nome arabo, quello messo arbitrariamente dall'Unesco nel tentativo di cancellare la storia ebraica. Infine su Gerusalemme pagine su pagine ma da nessuna parte vedo scritto le parole "capitale di…" Da una veloce occhiata a entrambe le guide posso dire che si tratta di un mix di disinformazione e faziosità che, anziché spiegare al turista la storia di Israele, può indurlo a chiedersi dubbioso "Ma dove sono arrivato?".

Immagine correlata
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"

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