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Deborah Fait
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Una 'Grande Storia' piena di menzogne 07/07/2019

Una 'Grande Storia' piena di menzogne
Commento di Deborah Fait

 La prima ora e mezza della trasmissione è dedicata al muro di Berlino e soprattutto allo sgretolamento del comunismo. Alla fine, al minuto 1.31.30, ecco che incomincia la storia del muro costruito da Israele e immediatamente partono, a raffica, i taroccamenti. 

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Palo Mieli è stato informato del contenuto del docufilm?
o si è fidato dei soliti registi e collaboratori della rubrica?
Possibile che nessuno dei tanti suoi amici non l'abbia mai
messo in guardia?

https://www.raiplay.it/video/2019/06/La-Grande-Storia-0355715a-1013-4d74-880e-bbbb2bbf2127.html  
venerdì 5 luglio, ore 21.20. A cura di Paolo Mieli, che introduce brevemente l'argomento della puntata e la conclude. Tutto il resto va attribuito a vari registi e collaboratori. Vorremmo poterci rifiutare di credere che Mieli abbia anche soltanto dato una occhiata a quanto prodotto nella puntata, lo conosciamo quale storico serio, purtroppo questa volta la Grande Storia è un insieme di menzogne contro Israele.

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Chi intervistare in Israele? Gideon Levy
ma Paolo Mieli lo sapeva?

Un colpo al cerchio e uno alla botte, si, come no, si parla del terrorismo, si fanno vedere i pupazzi rappresentanti gli ebrei da ammazzare, al Cairo, si fanno sentire le canzoni di morte stile arabo,  tutto viene reso vano dalla parola che più spesso viene pronunciata, occupazione! 
Paolo Mieli incomincia subito a raccontare, il motivo che ha dato vita al muro salvavita. "Per capire bisogna risalire al 1967, guerra dei 6 giorni, quando Israele aveva -occupato- territori destinati ai palestinesi!" 
Ma dove? Ma chi gliel'ha raccontata questa storia? Quei territori non erano mai stati assegnati ai palestinesi, erano occupati dal 1949 dalla Giordania, inoltre all'epoca di palestinesi e delle loro pretese di uno stato non c'era sentore! L'unico desiderio di tutto il mondo arabo era una seconda Shoah, definitiva questa volta, distruggere Israele, prendersi tutto, imitare le azioni dell'alleato Hitler contro il popolo ebraico. Quando, nel 1967, Re Hussein, insieme a Egitto e Siria decidono di eliminare Israele dalla carta geografica, ecco che, per evitare  un altro sterminio ( promesso dall'egiziano  Nasser), gli israeliani attaccano le forze militari nemiche, distruggendo tutta l'aviazione egiziana, e, in 6 giorni, vincono la guerra evitando così l'avverarsi delle minacce. 
Un trionfo militare che ancora oggi viene studiato nelle Accademie. 
Naturalmente in ogni guerra del mondo chi vince conquista territori e così fece Israele con una differenza sostanziale. I territori conquistati non appartenevano a nessun paese della zona, la Giordania stessa li aveva occupati arbitrariamente nel 1949 e tenuti per 20 anni durante i quali gli arabi non pretesero nessuno stato di Palestina. 
Quei territori si chiamavano Giudea e Samaria, non Cisgiordania, non West Bank, non Palestina, bensì Giudea e Samaria, da millenni terre ebraiche. Terre che avrebbero dovuto far parte del Piano di partizione del 1947 che parlava della creazione di uno stato ebraico e di uno stato arabo (attenzione, non palestinese, arabo!).
Gli ebrei accettarono immediatamente, gli arabi rifiutarono e diedero inizio alla prima guerra per l'annientamento dello stato ebraico. Dunque, se uno stato arabo non è mai stato creato a causa del rifiuto degli stessi interessati, Paolo Mieli sa spiegarmi cosa c'entrano i palestinesi in tutto questo,  cosa c'entra parlare di occupazione? L'espressione giusta,
l'unica plausibile, sarebbe " terre contese", non certo occupate. Il NO della Lega araba e la guerra che ne seguì rese nullo il Piano di Partizione.
E' talmente chiaro che sarebbe impossibile negarlo. 
Inoltre, sempre secondo la proposta delle Nazioni Unite, Gerusalemme nel piano di Partizione avrebbe dovuto essere internazionalizzata, non divisa tra ebrei e arabi. 
Niente fu possibile a causa della guerra dichiarata da tutti gli stati arabi contro il piccolo e appena nato Israele. Quindi queste sciocchezze non stanno in piedi se non per chi è digiuno di storia del MO, tanti purtroppo. Per tutti gli altri, per chi sa, si tratta solo di una cinica e taroccata interpretazione, cioè semplice propaganda. La costruzione del muro non ha nulla a che vedere con il 48, nemmeno col 67 e nemmeno con una supposta occupazione ma con la barbarie palestinese dedita ad ammazzare la gente e desiderosa soltanto di appropriarsi di tutta Israele per creare la grande umma arabo islamica. 
Appurato che non esiste occupazione di Israele su terre ebraiche, appurato che i palestinesi da sempre rifiutano uno stato, allora di che cosa stiamo parlando? Il muro è stato costruito nel 2002 per salvare gli israeliani dagli orrendi attentati palestinesi, decine di autobus fatti esplodere con il loro carico umano, teatri, caffe', pizzerie. Si usciva di casa senza la sicurezza di rientrarvi vivi, io c'ero, come tanti altri, e posso testimoniare ogni minuto di quel periodo assurdo. I terroristi, come ratti, entravano da ogni buco, prima armati di mitragliette, poi con i giubbotti esplosivi, nacque così l'era maledetta dei kamikaze, anni di terrore assoluto.
Più di 1000 israeliani furono trucidati, centinaia di bambini orfani, di genitori orfani dei propri figli, migliaia di disabili, chi senza gli arti, chi senza più la vista, chi completamente bruciato . 
Il muro ha fatto cessare l'ecatombe e da allora gli attentati sono diminuiti del 99%, ha ridato vita e respiro a Israele, altro che muro della vergogna. Muro della vita! Gli arabo-palestinesi hanno ciò che loro stessi hanno prodotto con tutti i loro rifiuti e il loro terrorismo, cioè niente. Dal 1948 ad oggi avrebbero potuto creare un paese loro, avrebbero potuto renderlo, con l'aiuto di Israele, grande e sviluppato. Non hanno mai voluto preferendo dedicarsi all'unico lavoro che sanno fare bene : il terrorismo. La vergogna non è il muro salva-vita, la vergogna è il sostegno del mondo alla miserabile leadership palestinese che desidera solamente il male del proprio popolo e i soldi con cui il mondo li ricopre.
 Tra gli intervistati il peggiore tra gli ebrei israeliani, Gideon Levy, tra l'altro tradotto male, con un tono bellicoso che lo stesso Levy non aveva. Lo stupro della storia, la sua negazione e l'invenzione di menzogne a raffica serve soltanto ad allontanare tentativi di pace, già impossibili, finchè l'occidente pronuncerà la parola più falsa, più ingiusta e vergognosa inventata dalla propaganda arabo-comunista:OCCUPAZIONE!

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Deborah Fait


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