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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Deborah Fait
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Gli angeli in motorino
Sono 700 in tutta Israele, hanno circa 60 motociclette, tanto coraggio e amore per gli altri da accettare una vita di sacrificio e tensione incredibili. Per loro non esistono feste e riposi, sono religiosi osservanti ma non possono sempre rispettare il riposo di Shabat perche' ad ogni chiamata di soccorso, in qualsiasi momento arrivi, saltano sulle loro motociclette e corrono dove qualcuno ha bisogno di loro.

Sono tutti muniti di beeper e telefonino pronti a scattare al primo bip bip, nel giro di un minuto sono tutti rintracciabili e in quattro minuti sono sul luogo del disastro. Spesso sono i primi ad arrivare.

I loro occhi vedono fumo, sangue, corpi smembrati e poi quegli stessi occhi, stanchi, disperati e pieni di lacrime, devono sorridere ai loro bambini a casa, devono nascondere il dolore e la disperazione cercando di dare un'atmosfera serena alla loro famiglia.



"E' difficile spiegare ai miei bambini - ci dice Isack - perche' di Shabat non spengo il cellulare e il beeper ed e' ancora piu' difficile spiegare loro perche' a volte devo scappare nel bel mezzo della benedizione del sabato. Ma la cosa piu' terribile e' tornare a casa dopo aver visto e ricomposto corpi smembrati e bruciati di altri bambini, avere il cuore pesante come il piombo per non essere riuscito a salvarli dal terrorista di turno e prendere in braccio i miei figli. Questo e' terribile, i miei figli lo sanno e non mi chiedono piu' *Aba, dove sei stato?* .

Stanno in silenzio e sanno tutto, sanno forse che potrebbe succedere anche a loro ma non lo dicono." E con una risatina sconsolata prosegue: " i bambini israeliani devono essere coraggiosi per forza".



Efficienti, forti, ottimi infermieri, paramedici, sfrecciano con i loro motorini neri che assomigliano a quelli delle pizzerie solo che al posto della pizza portano tutto quello che serve per il pronto soccorso.

Sto parlando dei ragazzi del ZAKA, l'organizzazione di volontari israeliani premiata dalle Nazioni Unite come migliore organizzazione di soccorso del 2001.

Quali sono le loro motivazioni? Che ogni vita e' preziosa, che ogni essere umano ha diritto ad un funerale e che i familiari delle vittime devono avere una tomba dove andare a pregare per i loro cari.

Li ho conosciuti, sono andata a visitare la loro sede a Gerusalemme, un ufficietto piccolo e povero in una specie di scantinato dove tengono il materiale per il soccorso e dove si riuniscono per prendere o consegnare divise e caschetti e valigette.

I ragazzi di ZAKA servono Israele dal 1995, sono dislocati in 105 citta' da Kiriat Shmona, estremo nord, a Eilat sul Mar Rosso. Rispondono a 3000 chiamate di pronto soccorso e sono sempre presenti ad ogni attacco terroristico.

Quando e' successo l'attentato efferato al Dolphinarium sono arrivati insieme alla polizia e prima delle ambulanze, spesso bloccate nel traffico, e mentre una parte di essi dava i primi soccorsi ai feriti , un altro gruppo distribuiva bevande calde ai sopravissuti sotto chock e un altro ancora raccoglieva i pezzi di carne strappati dai corpi martoriati delle povere giovani vittime innocenti.

E poi Sbarro, Ben Yehuda, Netanya e decine e decine di autobus, ancora sangue, ancora terrore, ancora corpi smembrati. Un orrore senza fine.

I nostri amici di ZAKA ci hanno raccontato che la cosa piu' difficile e' raccogliere i resti del terrorista perche' e' questo che devono fare dopo aver cercato di ricostruire i corpi degli innocenti straziati dall'esplosione e se il terrorista e' ancora vivo devono dargli il primo soccorso e portarlo all'ospedale.

E' obbligatorio farlo anche se il criminale sopravissuto ha ammazzato decine di civili israeliani, ci dice Isack guardandoci con i suoi occhi sorridenti, un po' innocenti, un po' tristi, un po' da simpatica canaglia perche' questi giovani angeli in motorino sono ragazzi normali, sono giovani che ridono e amano e si divertono anche se hanno dedicato la loro vita agli altri e spesso passano il loro tempo in mezzo alla disperazione.

Il loro coraggio e spirito di sacrificio pero' non sono dedicati soltanto al terrorismo ma a incidenti stradali, persone scomparse, suicidi, incendi e in tutti questi casi collaborano in perfetta sintonia con la polizia, i vigili del fuoco, e il Maghen David Adom.

Tutto questo viene fatto gratis, nessuno e' pagato, nessuno riceve nient'altro che il sorriso di chi riesce a salvare e questo gli basta e gli riempie il cuore. Purtroppo spesso alcuni tra essi devono ricevere sostegno psicologico, non riescono piu' a dormire o a mangiare, allora altri li sostituiscono pronti a dare tutto di se' pur di aiutare chi ha bisogno e dare conforto a chi sopravvive spesso mutilato nel corpo e nell'anima.

Perche' lo fate? Gli chiediamo ammirati e commossi.

Perche', dice sempre il nostro Isack sorridendoci, lui sorride sempre anche quando ci racconta tragedie, chi salva una vita salva il mondo intero.

Beh, lo abbracciamo e ce ne torniamo a casa con la gola chiusa dall'emozione.

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