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Deborah Fait
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Il veleno di Roger Waters e lo splendore di Israele 11/05/2019

Il veleno di Roger Waters e lo splendore di Israele
Commento di Deborah Fait

Roger Waters, il musicista che usa la sua voce e la sua chitarra per diffondere odio, ha scritto alcuni post sui social per esprimere tutta la sua soddisfazione per le 136.000 firme raccolte in Svizzera grazie alla propaganda di Omar Barghouti, uno dei fondatori del movimento neonazista del BDS. 136.000 firme per far saltare la finale dell'Eurovisione a Tel Aviv.

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Dopo aver paragonato gli israeliani agli alieni del film "L'invasione degli ultracorpi" Waters ha scritto: "Il messaggio di Omar (Barghouti) mi parla di fede e amore (!), la fede e l'empatia di 136.000 fratelli e sorelle svizzeri che chiedono l'abolizione dell'Eurovisione a Tel Aviv. Non posso dirvi quanto questa mattina io mi senta felice. Adesso andrò a prepararmi un'altra tazza di caffè con il cuore pieno d'amore per il popolo svizzero. Grazie Grazie!"
Non si sa ancora se Madonna sarà presente alla serata finale, Waters l'ha supplicata: "Se credi nei diritti umani non andare a cantare a Tel Aviv". Spero che la cantante dimostri di avere il coraggio di opporsi a tutto questo odio.
Mancano pochi giorni all'inizio della kermesse canora, martedì 14 maggio, e Waters non demorde, il suo odio per Israele lo sta travolgendo, passa dalla rabbia all'euforia, posta alcuni video sui social in cui sembra essere vicino a un colpo apoplettico tanto grande è il suo impegno per arrivare a nuocere al paese che detesta e che vorrebbe veder distrutto.

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A rappresentare l'Italia, Mahmoud, vincitore del Festival di Sanremo

Durante un concerto a Lione, nel 2018, lo spettacolo ha avuto inizio con 15 minuti di silenzio in cui si vedeva una donna seduta su una duna mentre guardava il mare, un'inquadratura fissa in cui si sentiva solo il rumore del vento e canti in lingua araba. Nella seconda parte dello stesso concerto gli schermi giganti hanno trasmesso immagini e slogan come "I maiali governano il mondo". 
L'ex Pink Floid deve avere una particolare passione per i maiali perché in ogni show di The Wall, dal 2010, fa apparire un enorme pallone rosa a forma del suddetto animale adornato con una Stella di David dipinta sulla pancia, unico simbolo nazionale-religioso fra quelli del fascismo e di altre dittature. 
Waters ha dichiarato che in un prossimo concerto a Parigi si farà arrestare perchè chiederà a Macron di fermare il "genocidio palestinese" e "Israele ammazza i palestinesi come topi".
Waters è un pagliaccio malefico come vengono spesso rappresentati i clown, con il volto nascosto da maschere inquietanti che fanno impressione ad adulti e bambini. Personalmente non ho mai sopportato i clown, mi danno una sensazione di disagio, mi aspetto sempre una spiacevole e paurosa sorpresa.
Il musicista è esattamente questo, un personaggio nascosto dietro una maschera, impazzito per troppo odio, dal quale possiamo aspettarci di tutto e naturalmente niente di buono. 
Waters è un antisemita, il Wiesentahl Center lo definisce "Odiatore seriale degli ebrei". Il rabbino Abraham Cooper, direttore del Centro, ha aggiunto " gli unici libri che questo fanatico potrebbe leggere sono sulla Fratellanza Musulmana" e, aggiungo io, Mein Kampf. Come tutti gli antisemiti, a chi lo accusa di odiare gli ebrei, risponde "Io ho molti amici ebrei, ho anche una nuora ebrea" e, in una lettera pubblica aggiunge "Piaccia o no, la Stella di David rappresenta Israele e le sue politiche ed è legittimamente soggetta ad ogni forma di protesta non violenta. Protestare pacificamente contro la politica razzista nazionale ed estera di Israele NON E’ ANTISEMITISMO."
Roger Waters e altri antisemiti suoi pari, anche italiani, gli attivisti del BDS e Omar Barghouti risultano essere briciole di malvagità e resti immondi di un odio millenario. Non potranno mai vincere. Chi era in Israele nell'ultima settimana non può non essersi reso conto della forza immensa di questo paese. 
Domenica scorsa i terroristi di Gaza, Hamas e Jihad islamica palestinese, hanno colpito Israele con 700 missili, fatto centinaia di feriti, quattro vittime, hanno colpito un ospedale, distrutto decine di abitazioni, costretto più di un milione di persone nei rifugi, provocato il panico dei 15/20 secondi, a seconda delle zone, per salvarsi mentre le sirene suonavano e una voce metallica scandiva ' Zeva adom ', allarme rosso. 
Solo due giorni dopo questo attacco missilistico senza precedenti al mondo, e di cui nessuno, fuori da Israele, si è interessato un granchè, il paese ha ricordato, senza farsi distrarre dalla paura, i 24.000 morti per le guerre e il terrorismo e tre, ripeto, tre giorni dopo l'attacco dei 700 missili, mercoledì sera, è letteralmente scoppiata la gioia dei festeggiamenti per il Giorno dell'Indipendenza, Yom HaAzmaut. 
Balli e canti, fuochi d'artificio per tutta la nottata, nelle strade, nelle piazze, nelle spiagge e giovedì il fumo e il profumo delle migliaia spiedini arrostiti alla brace durante i pic nic nei prati e boschi di Israele. Un viaggio collettivo dal dolore alla gioia nel giro di secondi. Questa capacità incredibile di fare lo switch mentale in ogni situazione della sua faticosa storia, è una delle forze di Israele. L'abilità di non farsi paralizzare dalla paura, dal dolore o da un comprensibile e legittimo senso di vittimismo. 
Ci hanno colpito con 700 missili, scrive Herb Keinon, e allora? Cosa dovremmo fare? Piangere su noi stessi e compatirci? I'hiè beseder', andrà tutto bene, e dopo aver pianto il ricordo dei nostri morti, aver lavato e lucidato le tombe, con gli occhi ancora pieni di lacrime e il cuore gonfio, si va avanti e si festeggia il compleanno del nostro paese tanto amato. 
Questo è Israele, ogni prova lo rende più forte di prima! Potrebbe toglierci il sonno una briciola come Roger Waters che si rotola nel proprio odio proprio come fanno i maiali nel fango misto a escrementi? Potremmo temere l' immondizia del BDS? Alle loro porcherie, al loro boicottaggio, alla loro violenza noi rispondiamo a testa alta, orgogliosi di quello che siamo e del paese che abbiamo: "Per lo splendore di Israele- Le Tif'eret Medinat Israel".

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Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"


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