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Deborah Fait
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Delinquenza e terrore, i simboli degli arabi palestinisti 31/07/2018

Delinquenza e terrore, i simboli degli arabi palestinisti
Commento di Deborah Fait

a destra Ahed Tamimi, Maryam Faraji
 Una delinquente che diventa star, una eroina,attivista dei diritti umani in Iran, uccisa dal regime, ignorata da tutti i media occidentali

 E' uscita di galera, dopo 8 mesi di detenzione, insieme a sua madre Nerimen, Ahed Tamimi la giovane teppista bionda, araba palestinista di origine bosniaca, famosa dall'età di 10 anni per le sue violenze contro i soldati israeliani. 
Sono 8 anni che Ahed Tamimi sputa, morde, prende a calci, a schiaffi, a pugni tutti i soldati di Israele che le capitano a tiro. Questo succede sempre dopo che il padre Bassem, capo del clan Tamimi e regista di gran parte delle fake news diffuse da Pallywood ( proclamato difensore dei diritti umani dal solito ignobile Amnesy International) , chiama a raccolta decine di giornalisti e cameramen, pronti a filmare le performances di Ahed e famiglia per mandare in rete i loro video, immediatamente virali e apprezzatissimi da tutti gli odiatori di Israele del web . 
E' nel momento delle riprese televisive che Ahed, le altre donne e bambini del clan, danno il meglio di sè. Lei, la bionda, incomincia le sue rappresentazioni contro i militari del "più crudele esercito del mondo" (parole di Luigi De Magistris sindaco di Napoli, filpalestinista fino al profondo delle sue viscere), seguita dalle cugine, dalla madre, dal fratellino. I "crudeli" soldati israeliani, quasi sempre ragazzi diciottenni di leva, per anni hanno sopportato le aggressioni di Ahed, del fratellino specializzato nel lancio di pietre, della madre e della inseparabile cugina, senza mai muovere un dito, nemmeno per spostarle quando sputavano loro in faccia o li prendevano a pugni, morsi e calci. 
Le donne e i bambini davanti, come è l'usanza vigliacca dei palestinisti, e gli uomini urlanti dietro per incoraggiare la loro isteria violenta. 

Proviamo a pensare cosa accadrebbe se un ragazzino israeliano prendesse a calci un poliziotto arabo, diventerebbe cadavere nel giro di un battito di ciglia. Ahed Tamimi è stata arrestata in dicembre, insieme a sua madre, e da allora tutte le maggiori organizzazioni internazionali hanno iniziato una campagna per liberarla, creando un'icona, santificandola, da "Amnesy" International all'UNICEF, e demonizzando Israele, -paese criminale che arresta persino i bambini-. Si sa, per tutto il mondo antisemita, gli arabi palestinesi restano bambini fino a 25/30 anni mentre i nostri ragazzi diciottenni sono i crudeli soldatacci che si divertono a fare il tiro a segno contro gli innocenti pargoletti arabi che lanciano bombe molotov.
Bassem Tamimi padre, è il padrone, oltre che del villaggio in cui vive, anche della Tamimi Press quindi ha in mano tutta la propaganda di quella zona e la figlia ne è la principessa bionda, la grande attrice, che dico, la diva incontrastata!
Abu Mazen la adora, l'ha abbracciata dicendole che è il simbolo della "restistenza palestinese", appena uscita di galera è andata a rendere omaggio alla tomba del terrorista Arafat, poi ha rilasciato, epica eroina, una conferenza stampa per assicurare che "la lotta continuerà". 
Tayyip Erdogan l'ha premiata con una medaglia al valore dopo aver visto i primi video in cui, bambina, si scagliava urlando come un'ossessa, contro i soldati mordendoli e sputando loro addosso. E' in questo modo violento e pieno di odio che i palestinisti educano i loro figli e il mondo non si indigna mai, anzi denuncia Israele.
Del clan Tamimi fa parte anche la zietta di Ahed, Ahalam Tamimi, sorella della madre Narimen, e organizzatrice del massacro alla Pizzeria Sbarro di Gerusalemme nel 2001. Quindici vittime tra cui otto bambini. Quando le chiesero se sapesse quanti bambini aveva ucciso disse con un sorriso "mi hanno detto solo tre e ho pensato 'che peccato'" quando il giornalista le disse che erano otto i bambini uccisi il suo sorriso divenne di grande soddisfazione. "Prova rimorso?" e lei sorrise di nuovo e aggiunse di essere dispiaciuta che fossero morte solo 15 persone. 
Oggi questa feroce assassina è libera in Giordania, dove fu accolta con tutti gli onori, perchè parte dei terroristi rilasciati per la liberazione di Gilad Shalit. Suo marito Nizar Tamimi, membro di Hamas, cioè zio della bionda Ahed, è l'assassino di Chaim Mizrahi, un ragazzo ebreo, studente di una Yeshivà di Bet El il cui corpo accoltellato fu trovato bruciato in un auto abbandonata. Chaim lo considerava un amico e si fidava di lui. Era il 1993 e Chaim è una delle 1473 vittime uccise dagli arabi palestinisti nei primi 10 anni dopo gli accordi di Oslo. 

Ma chi è la mamma di Ahed? E' colei che nel 2016 parlò con ammirazione del terrorista arabo palestinista che massacrò a coltellate la tredicenne Hallel Ariel mentre dormiva nel suo letto nella sua casa di Kiryat Arba. E' una fanatica antisemita e perfida educatrice dei figli trasformati in teppisti, primo passo verso il terrorismo assassino. E' anche una sostenitrice dell'idea palestinista, ereditata dall'adorato terrorista capo Arafat, che tutto Israele sia un insediamento da eliminare, incominciando dai suoi abitanti, i yehud tanto odiati. 

Provo ad immaginare le serate in casa Tamimi, quando sono tutti riuniti, mamma fanatica, papà furbastro organizzatore di odio e diffusore di fake nwes, figli che sognano solo la violenza. Belle e serene serate di una orrenda famiglia, ricordando la zia assassina di bambini, lo zio in galera per terrorismo e omicidio e organizzando i prossimi attacchi agli odiati ebrei. Una famiglia di mostri di cui Ahed Tamimi è parte preponderante. 
Deve stare attenta però perchè, se recidiva, la sua condanna non sarà più di qualche mese ma di nove anni. E allora, da santa teppista quale è oggi, diventerebbe davvero una santa martire non solo per gli arabi ma per ogni ignobile e abietta organizzazione pacifista antisemita del mondo.

Vorrei concludere con un pensiero addolorato per Maryam Faraji, attivista dei diritti umani in Iran, dei veri diritti umani, uccisa dal regime di Teheran, bruciata e gettata via come immondizia. Il mondo buonista, vergognoso fino all'inverosimile, ha completamente ignorato il suo assassinio. Il mondo, questo brutto mondaccio cane, era troppo occupato a sbraitare per la liberazione di una stronzetta palestinista da quattro soldi.

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Deborah Fait 
"Gerusalemme, capitale di Israele, unica e indivisibile"


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