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Deborah Fait
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La prima visita ufficiale del Principe William: ripassiamo un po' la Storia 02/07/2018

La prima visita ufficiale del Principe William: ripassiamo un po' la Storia

IC7 - Il commento di Deborah Fait
Dal 24 giugno 2018 al 30  giugno 2018

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Il principe William

 In Israele si parla ancora della prima visita ufficiale del Duca di Cambridge, erede della Corona britannica, e delle tante gaffes commesse dal Principe e dal suo entourage. Negli ultimi 70 anni ( tanti quanti ne ha Israele) la regina Elisabetta è andata dappertutto, forse non esiste paese che non abbia visitato, democrazie o dittature, nessun problema, pur essendo una sovrana e' sempre stata di bocca buona in quel senso. L'unico paese dove si è ben guardata dal mettere piede è Israele. Antipatia verso lo stato ebraico? Non credo, penso che il motivo sia sempre il solito: non voler offendere i paesi islamici, non voler far incazzare i paesi arabi, una politica tipicamente europea del tanto-gli-ebrei-non-ci-fanno-niente mentre i musulmani sono suscettibili e pericolosi. Il popolo ebraico è grato all'Inghilterra per la dichiarazione Balfour del 1917 e per il coraggio della principessa Alice di Grecia, bisnonna di William, dichiarata Giusta tra le nazioni nel 1994. Questo non cancella la delusione per il silenzio della Casa reale durante i primi 70 anni della rifondazione dello stato ebraico. Per questo motivo la notizia dell'arrivo di William, futuro re (anche se Elisabetta non ha nessuna intenzione di lasciare il trono, per il momento), ha portato una ventata di soddisfazione tra gli israeliani. Finalmente, Principe, che grande onore! Si, finalmente, peccato che questa tanto attesa visita sia stata preceduta da una serie di figuracce politiche indegne di una grande monarchia occidentale e continuate durante tutta la breve visita del Principe. Non si può sentire parlare di "Gerusalemme est, nei territori occupati da Israele", come se gli ebrei non avessero nessun legame con la loro capitale. Gerusalemme è la città di Davide, di Salomone, ebrei. E' la città dove Gesù, ebreo, ebbe il suo Bar Mitzvà. Gerusalemme è una, unita ed ebraica. Gerusalemme la città del Monte del Tempio, del Kotel, è la città del Monte degli Olivi, della Tomba del profeta Samuele. Gerusalemme è la capitale di Israele oggi come lo fu tremila anni fa. Anche se c'è una disputa politica, un futuro re che sarà anche capo della Chiesa anglicana, non può affendere il popolo che lo ospita per far piacere ai suoi nemici.

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Nir Barkat, sindaco di Gerusalemme

Un po' di coraggio sarebbe stato molto gradito. Come ultima offesa agli ebrei e alla loro eterna capitale, come ultimo atto di viltà, William ha rifiutato di incontrare Nir Barkat, il sindaco di Gerusalemme, nella capitale, proponendogli, come altrenativa, la sede dell'Ambasciata britannica a Ramat Gan. In risposta Nir Barkat ha dichiarato " Se William non vuole incontrarmi a Gerusalemme, non ci sarà nessun incontro". Bravissimo Barkat! Se credono che siamo delle marionette, hanno sbagliato, Israele merita rispetto, Gli ebrei meritano rispetto, Gerusalemme merita rispetto. E chi non lo da non può pretendere di riceverlo quindi, caro principe William, sarà per la prossima volta. Sarà per quando avrà capito che Israele è la casa del popolo ebraico e che Gerusalemme è la sua eterna capitale. Insomma come prima visita, nonostante l'enorme tolleranza degli israeliani e la loro pazienza, è stata una grande delusione.

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Forse sarebbe il caso di ricordare al futuro re di Inghilterra, le parole di Chaim Weizmann a Lord James Balfour quando quest'ultimo gli chiese perchè non si potesse creare uno stato ebraico in Uganda. "Signor Balfour, supponga che io le offra Parigi al posto di Londra come capitale britannica, lei accetterebbe?" Balfour rispose: "Ma dottor Weizmann, noi abbiamo già Londra". Weizmann ribattè: "E' vero, ma noi avevamo già Gerusalemme quando Londra era solo una palude". La Casa reale inglese ha un lunga storia che risale più o meno all'anno 1000 ma Israele ha una dinastia molto più antica, Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosè, Shaul, Davide, Salomone su su fino ai nostri giorni. Questa visita ci ha insegnato di non poterci fidare di nessuno e che i luoghi comuni, figli di una propaganda profondamente antiisraeliana, sono duri a morire. Chissà se avrà insegnato qualcosa anche al principe William. Un'altra notizia ripresa dai media israeliani della settimana e da informazionecorretta riguarda il prestigioso "Premio Bitachon Israel" (Sicurezza di Israele) conferito agli iventori e realizzatori del sistema di identificazione delle gallerie sotterranee che Hamas fa scavare, spesso anche a ragazzini, per penetrare in Israele. Con questo sistema i gazawi possono tirare i remi in barca perchè ogni loro tunnel verrà identificato, mappato e fatto saltare. Il Ministro della difesa Liberman ha commentato:" E' un sistema unico al mondo che ha portato ad una svolta strategica nella lotta contro il terrorismo".http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=71161 Israele ha anche perfezionato l'uso dell' occhio elettronico, che da anni sorveglia i confini, manovrato da soldatesse altamente specializzate e praticamente incollate ai loro computer, per riuscire a "vedere" i palloni incendiari lanciati da Gaza prima che cadano sul territorio israeliano. Non appena identificati vengono eliminati in volo e i vigili del fuoco, sempre presenti in zona, vengono informati in tempo reale sul luogo esatto di un eventuale incendio. Israele è un grande paese, odiato da tanti ma giustamente ammirato dai più.


Deborah Fait


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