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Deborah Fait
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Aquiloni, utopie e tradimenti 21/04/2018


Aquiloni, utopie e tradimenti
Commento di Deborah Fait

Come ogni venerdi, anche questa settimana, gli arabi di Gaza hanno voluto augurarci shabat shalom. I venerdì precedenti lo avevano fatto con le bombe, i terroristi e migliaia di copertoni ecologicamente dati alle fiamme per respirare e farci respirare aria buona. Per fortuna Israele ha azionato, generosamente, enormi ventilatori concedendo loro il privilegio di respirarla tutta. 
Bene, questo venerdi', dei 30.000 forsennati semigasati dal loro stesso fumo, sono arrivati in pochi, meno di 3000, forse quelli con i polmoni più sani, e si sono limitati a festeggiarci mandandoci tanti bellissimi aquiloni con il disegno di enormi svastiche e corredati da tante bombette incendiarie cadauno . E' il loro modo personalissimo di augurarci buon sabato, nostalgici dei tempi in cui erano alleati e amici affettuosi di Adolf Hitler.
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David Grossman

Oggi, come allora, sperano di risolvere il "problema ebraico" come accadde in Europa e come Amin al-Husseini, mufti di Gerusalemme e parente di Arafat, ripetutamente aveva chiesto al Führer. Mentre Israele deve sopportare tutto questo, David Grossman, forse il più famoso degli scrittori israeliani e il più amato all'estero per le sue spietate e continue critiche a Israele, è andato a commemorare il proprio figlio Uri, caduto nella guerra del Libano, insieme a famiglie palestinesi i cui figli sono morti uccisi durante sommosse o addirittura facendo attentati. Questo è ciò che io chiamo malattia mentale ideologica, masochismo allo stato puro. 
Basterebbe per sentirsi tristi ma Grossman ha fatto di più, ha parlato di apartheid, di un'Israele fortezza e non casa, di occupazione di "terre palestinesi", (eppure dovrebbe sapere che si chiamano Giudea e Samaria quindi non sono nè mai sono state terre arabe), si è augurato che i nostri figli e nipoti, insieme ai palestinesi, possano cantare l'inno nazionale come vorranno, ognuno il suo, con parole sue. 
Praticamente Grossman si augura un unico stato, non ebraico, ma di tutti, binazionale. Lui questo lo chiama pace, privare gli ebrei del loro unico paese, lui la chiama pace. Io la chiamo follia. 
Ma questi paladini dell'utopia non leggono i giornali, non vedono la TV, non sanno cosa sono tutti i paesi arabi e islamici del Medio Oriente? Non vedono che non esiste democrazia perchè loro non la conoscono, non la vogliono, non la capiscono? Non si rendono conto, questi pericolosi pacifisti, che l'unica cosa che i palestinesi vogliono è la nostra morte, diversamente avrebbero accettato le tante possibilità di avere un proprio stato? 
Questi intellettuali dicono tante belle parole inutili, sognano una pace impossibile, chi non vorrebbe la pace! Israele più di chiunque, a nessuno fa piacere mandare i propri figli a fare la guerra. E' uno strazio inconcepibile! Israele è una fortezza, dice Grossman, e vorrei vedere dove sarebbe lui, dove saremmo tutti noi se non lo fosse, se non si difendesse come fa. 
Parole inutili e impietose verso il proprio paese, parole che però hanno fatto andare in estasi tanti ebrei e non ebrei di sinistra, illusi come lui, irrealisti come lui, che, come lui, pensano che amare Israele significhi regalarla al nemico. Solo così, solo fustigandoci ogni mattina, avremo la pace, secondo loro. Solo rinunciando a tutto ciò per cui ci siamo battuti, per cui quasi 24.000 dei nostri ragazzi hanno sacrificato la vita, potremo rabbonire i palestinesi.

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A.B.Yehoshua

Il problema è che mentre questi personaggi si rotolano in assurdi sensi di colpa, gli altri se la ridono e aspettano di fregarci con la nostra stessa democrazia. Se Israele avesse lasciato la politica in mano agli intellettuali non esisterebbe più e a questo punto mi riferisco a un altro genio della pace, un altro intellettuale, A.B.Yeoshuah di cui la Stampa riporta alcune dichiarazioni. http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=6&sez=120&id=70286 
 A Yeoshuah non piace più la formula "due popoli due stati", dopo averla invocata per anni. Adesso dice di preferire una confederazione, Israele, Giordania, Palestina. "Se funziona in Svizzera, dice, funzionerà anche qua!" 
Ma che bravo, ma com'è che una cosa così semplice non l'aveva pensata nessuno! Gli sfugge però un particolare importante, in Svizzera vivono gli svizzeri, qui no! Qui, vicino a noi, insieme a noi, tutto intorno a noi, vivono gli arabi. E tra gli arabi vi sono i musulmani che odiano i gli arabi cristiani e i drusi, gli arabi cristiani che non amano i musulmani e entrambi, chi più chi meno, odiano gli ebrei. Infine i drusi che odiano i musulmani per essere sempre stati perseguitati. 
In Svizzera ci sono tre cantoni, qui dovremmo farne un centinaio, cioè un specie di groviera piena di buchi neri. 
Pessima idea quindi che conferma quanto sia grande il pericolo degli intellettuali che vogliono fare politica, soprattutto in situazioni complicate come il conflitto arabo-israeliano. Mentre Israele, dopo settimane di sommosse violente, si vede ancora aggredito da centinaia di aquiloni con la svastica. Mentre, proprio nel giorno del ricordo dei nostri caduti in guerra e per terrorismo, deve sentirsi offendere dallo scrittore che il giorno dopo avrebbe preso il Premio Israele per la letteratura. Mentre A.B.Yoshua auspica, come il collega Grossman, la fine di un Israele sionista in favore di qualcosa di indefinito, anarchico e pericoloso.

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Natalie Portman

Mentre accade tutto questo, ecco la notizia che Natalie Portman, l'attrice israeliana, per molti un mito di bravura e di bellezza, non verrà in Israele a ritirare il "Premio Genesis", considerato l'Oscar israeliano, a causa "dei recenti avvenimenti" accaduti nel paese, ha dichiarato il suo portavoce. Cerimonia cancellata, l'attrice resterà a Beverly Hills, in omaggio al Bds e al boicottaggio contro Israele.
A causa dei recenti avvenimenti? Penso si riferisse ai 30.000 palestinesi armati che per settimane hanno tentato di invadere il paese. Israele, per far piacere alla Portman, al Bds, a Grossman, ai pacifisti, ai vigliacchi di tutto il mondo, avrebbe dovuto lasciarli sfondare le reti di divisione, entrare nel paese con il risultato di avere decine, forse centinaia di morti israeliani e palestinesi? 
Appena sentita la notizia pensavo fosse un fake perchè in passato l'attrice aveva espresso sostegno a Israele ma ho dovuto arrendermi di fronte alla notizia diffusa da tutti i media. Se la Portman avesse obbedito al Bds per interesse, sapendo che certi ambienti della sinistra antisemita non avrebbero visto di buon occhio il suo viaggio in Israele per ricevere addirittura un premio "sionista", sarebbe ancora più indecente. 
Se tutto fosse vero, si vergogni, resti in America, chiusa nella sua villa, e non si faccia più vedere da queste parti.https://www.ilmessaggero.it/AMP/natalie_portman_rifiuta_nobel_ebraico_non_andra_in_israele_per_protesta-3682196.html  
Comunque di delusione in delusione, di rabbia in rabbia, Israele va avanti e tutti insieme abbiamo vissuto un meraviglioso Yom Hazmaut. Abbiamo augurato a questo paese, tanto amato e tanto odiato, meraviglioso e, nonostante tutto, felice ed entusiasta, Mazal tov, tanti auguri per i suoi primi 70 anni dell'era moderna.

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Deborah Fait 
"Gerusalemme, capitale di Israele, unica e indivisibile"

 


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