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Deborah Fait
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Signore e signori: l'Italia d'è desta! 02/12/2017

Signore e signori: l'Italia d'è desta!
Commento di deborah Fait

Un paio di giorni fa, facendo il solito zapping, sono capitata su Rai 2 in cui si parlava del Giro d'Italia 2018. Stavo per proseguire con i tasti del telecomando quando ho sentito un nome, quel nome: "Gerusalemme" e mi sono bloccata all'istante.
I presentatori parlavano del Giro e proprio in quel momento aveva inizio l'intervento di David Lappartient, direttore del Ciclismo Internazionale che, in inglese, ha rilevato l'importanza di farlo partire da.. ....West-Jerusalem.http://www.raisport.rai.it/dl/raiSport/media/Presentazione-Giro-2018-f22ad122-d5bf-4f51-aa0f-9a790766505e . 

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Ho fatto un salto. Uno dei miei tanti salti sulla sedia quando sento dire cazzate su Israele. Il giorno successivo ecco che arriva puntuale la protesta da Israele, il ministro (o ministra per accontentare Boldrini e Fedeli) della cultura e dello sport Miri Regev e il ministro del turismo Yariv Levin si sono sollevati indignatissimi dicendo che Gerusalemme è una, non esiste Gerusalemme nord, sud, est o ovest ma Gerusalemme Capitale di Israele. E basta!
Alla fine al governo Netanyahu non resta che annunciare il suo ritiro dal Giro, compreso, naturalmente, il finanziamento di 12 milioni di dollari. La dirigenza italiana si è rassegnata, sicuramente a malincuore, e ha cancellato quel Ovest che c'entrava come i cavoli a merenda, frutto del solito pregiudizio, delle menzogne diffuse a piene mani e in obbedienza all'ONU e agli arabi, palestinisti in testa. 

Quale è stata la risposta delle Nazioni Unite? E' facile indovinarlo, altre 6 risoluzioni contro Israele, una delle quali ribadiva che per nulla al mondo poteva esserci una connessione tra Gerusalemme e Israele. Bravi, no? E che tempismo! 
Ma non è finita, in Italia sono partite le manifestazioni, una si terrà proprio sabato mattina, per chiedere l'annullamento della partenza del giro dalla capitale di Israele. Un amico mi ha segnalato la trasmissione Prima Pagina, andata in onda su Radio 3, venerdì mattina, condotta da Mario Ajello.

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Consiglio di ascoltarla con una pinta di camomilla in mano, dal minuto 8.50 quando una lagnosa Liliana ( o Viviana) parla del ricatto imposto da Israele affinchè si togliesse la dizione ovest.....e, aggiunge questa adorabile e gentile Liliana o Viviana, ...sappiamo che Gerusalemme non è la capitale di Israele.....Israele occupa illegalmente la parte est....è una cosa molto bizzarra perchè Israele non rispetta i diritti umani ( voce di Ajello in sottofondo: è vero)...chiunque, continua Liliana/Viviana, abbia a cuore i diritti umani dovrebbe inorridire.... Ajello: Tel Aviv(Tel Aviv???) ha messo in dubbio i fondi e questa minaccia è bastata.... Rai 3, Ajello, Rai 3, Ajello, che indecenza! http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/popupaudio.html?t=PRIMA+PAGINA+Filo+Diretto+del+01%2F12%2F2017&p=PRIMA+PAGINA+Filo+Diretto+del+01%2F12%2F2017&d&u=http%3A%2F%2Fwww.radio.rai.it%2Fpodcast%2FA46566351.mp3

 Al minuto 36.12 un altro tizio si indigna perchè " per non perdere i finanziamenti accettiamo l'imposizione dei sionisti", Ajello gli da ragione e conclude che l'approccio di Israele nei confronti dei palestinesi è molto oppressivo. 
Certi giornalisti fanno proprio lo stesso effetto dei cipolloni sullo stomaco, quelli che danno un bruciore tremendo. 

Dunque, torniamo alle manifestazioni perchè, a proposito di cipolle, ne ho una in gola pronta a scoppiare. Chi di noi ha mai sentito di manifestazioni dopo gli attentati di Parigi, Madrid, Barcellona, Londra? E chi di noi ha mai visto almeno un paio di persone manifestare per i genocidi dei yazidi, dei cristiani, dei kurdi in MO? 
Chi si è degnato di andare in piazza dopo il massacro nella moschea sufi nel Sinai, 350 morti tra cui 30 bambini? Nessuno, dite?

Apro parentesi perchè ho un' altra cipollina da eliminare: il Papa, silenzioso, muto e distratto di fronte ai massacri delle popolazioni che ho appena nominato, è andato in Bangladesh per chiedere aiuti internazionale per i Rohingya, i musulmani scacciati da Myanmar dove avevano instaurato la sharia, stuprato e bruciato decine di templi buddisti. Ha detto, il Papa: "Oggi la presenza di Dio si chiama Rohingya". http://edition.cnn.com/2017/12/01/asia/pope-bangladesh-myanmar-intl/index.html  Pensa un po'! e nelle fosse comuni piene di Yazidi, là non c'è Dio? 
Beh i buddisti saranno anche pacifici e pazienti ma forse stavolta hanno detto basta. La domanda è: perchè Francesco si commuove e si attiva soltanto quando si tratta di musulmani maltrattati da non-musulmani ( cioè infedeli) e ammutolisce quando i figli di Allah fanno stragi inenarrabili in giro per il mondo, compresi musulmani considerati "eretici" come i sufi?

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Leila Khaled

Chiusa parentesi ma la cipolla resta. Tornando al Giro d'Italia, c'è una che si dice ambasciatrice di un paese che non esiste, che lei chiama fantasiosamente Palestina, che ha protestato per quel Ovest eliminato da Gerusalemme. Mi auguro che se ne faccia una ragione. Comunque, come io dico sempre, protestare serve e in una sola settimana abbiamo raggiunto due grandi vittorie. La prima è stato l'impacchettamento della terrorista Leila Khaled a Fiumicino e l'averla rimandata al mittente. Doveva parlare a Napoli dall'amico De Magistris e poi a Roma ma l'Italia ha, inaspettatamente, ritrovato il suo orgoglio e ha detto "NO cara, torna a casa tua, qui i terroristi non entrano". E' d'obbligo dare atto al governo italiano che si è comportato molto meglio di quello spagnolo che aveva accolto la terrorista dirottatrice ( anche se sfigata perchè di due dirottamenti non gliene  è riuscito nemmeno uno) e del Parlamento Europeo che le aveva steso i tappeti rossi e fatta parlare, naturalmente contro Israele.

La politica inutile e rassegnata del "lasciamo perdere" dei governi di sinistra israeliani è cambiata e oggi abbiamo dei ministri che, di fronte alle ingiustizie del mondo, si alzano in piedi e fanno sentire la loro voce soprattutto se si tratta di cose importanti come Gerusalemme e terrorismo palestinista. 
Purtroppo non si riesce a far cambiare politica all'ONU nonostante il sostegno dell'ambasciatrice Niki Haley perchè i numeri sono contro di noi con la presenza del 70% di paesi arabi e islamici cui vanno aggiunti i prezzolati loro amici. 

Bellissime le parole che scriveva Herbert Pagani nella sua lettera aperta al colonnello Gheddafi, nel lontano 2009: "quando, perduto in un souk, cerchi tua madre, la vedi, urli il suo nome, si gira e non è lei. Io, quando la chiamo, si gira ed è sempre lei: Gerusalemme, e quando voglio, ci vado."http://www.focusonisrael.org/2009/06/12/gheddafi-italia-berlusconi-herbert-pagani/  Si rassegnino dunque i vari Ajello, Liliana/Viviana e chi ha lo sporco coraggio di andare a manifestare contro la partenza del Giro d'Italia 2018 da Gerusalemme. E' la nostra capitale, è la capitale di Israele, unica e indivisibile.

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Deborah Fait 
"Gerusalemme, capitale di Israele, unica e indivisibile"


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