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Deborah Fait
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Sport a Abu Dhabi, sport a Roma 28/10/2017

Sport a Abu Dhabi, sport a Roma
Commento di Deborah Fait

a destra: Tal Flicker

Nel mio articolo della settimana scorsa scrivevo della vergogna del Grande Slam di Abu Dhabi e del veto posto agli atleti israeliani di gareggiare sotto la loro bandiera. La Federazione Internazionale Judo, vigliaccamente, non è stata capace di opporsi ai diktat sauditi e, dopo essersi limitata a chiedere timidamente di trattare tutti gli atleti allo stesso modo, se ne sono lavati le mani.
Uno schifo cui siamo abituati ma non rassegnati. Ebbene, la bella notizia è che il judoca israeliano, Tal Flicker, ha vinto la medaglia d'oro, Gili Cohen, ha vinto il bronzo. La notizia brutta e disgustosa è che, come promesso dagli organizzatori arabi, niente inno e niente badiera di Israele quando il nostro ragazzo è salito sul podio. In sostituzione il disco ha suonato l'inno della Federazione judo, obbedienza ossequiosa dovuta ai fornitori dei loro conti in banca.
Tal Flicker però li ha svergognati tutti cantando per conto suo la Hatikvah. http://www.timesofisrael.com/israeli-wins-gold-at-abu-dhabi-judo-tourney-which-refuses-to-play-the-anthem/

Dalla sua camera nell'hotel saudita ha detto alla TV che lo intervistava "Israele è il mio paese e io sono orgoglioso di essere israeliano. L'inno della Federazione non era altro che rumore, io cantavo la Hatikvah dal mio cuore. Sono felice, tutti sanno che siamo israeliani e cosa rappresentiamo."
Le stesse cose che poi ha scritto sulla sua pagina Facebook.
Questi sono i ragazzi israeliani, il nostro orgoglio, forti, coraggiosi e leali.
Il mio schifo invece va alla Federazione e al mondo dello sport incapace di ribellarsi all'arroganza e alla prepotenza degli arabi e poi, diciamocelo, difendere i diritti di Israele! Chi glielo fa fare? Israele non crea pericoli, gli arabi fanno paura, dir loro di no potrebbe far saltare qualche testa e non metaforicamente parlando.
Del resto cosa possiamo aspettarci dal mondo dello sport? Abbiamo visto quanto è
accaduto a Roma, abbiamo capito una volta di più che le tifoserie se ne fregano dei valori di pace e lealtà, l'odio per Israele e per gli ebrei è sempre al primo posto nelle loro anime nere e nei loro cervelli nei cui meandri è impossible addentrarsi senza il pericolo di vedere il nulla più assoluto.

Voglio ricordare uno degli avvenimenti sportivi più vergognosi della storia moderna e lo faccio pubblicando da facebook quanto scritto dall'amica Paola Farina: "NIENTE SPORT PER GLI EBREI. ORA COME ALLORA....Ricordo bene il 7 marzo 1979, avevo venticinque anni e al Palazzetto dello sport di Varese si giocava Emerson Varese-Maccabi Tel Aviv. Gli ultras del Varese agitavano decine di croci di legno cantando “Adolf Hitler ce lo ha insegnato, uccidere un ebreo non è un reato”. Non ci furono grandi reazioni a quella schifezza, solo quelle di rito. I tifosi pro Israele, (tra i quali c’ero anch’io) erano sotto choc (all'epoca non ci eravamo ancora abituati a quella violenza e non eravamo preparati per affrontarla) e un amico mi chiudeva la bocca con la mano perché aveva paura che reagissi. I giocatori israeliani non capivano (sarà loro spiegato negli spogliatoi). Nessuno intervenne, la polizia sequestrò le croci e poi le restituì ai legittimi proprietari…e in curva uno striscione -10, 100, 1000 Mauthausen-."
Ricordo quell'episodio molto bene, ricordo la rabbia cieca che sentivo e il disprezzo verso quei mascalzoni e i loro protettori. Da allora le cose non sono cambiate, Israele viene sempre insultato e boicottato perchè l'odio, alimentato dai soliti burattinai dell'ONU, dei media e della politica non avrà mai una fine e la caccia all'ebreo è sempre di moda.

Tornando agli episodi di Roma consiglio chi mi legge di guardare la puntata di Matrix del 25 ottobre scorso, condotto da Nicola Porro, bravissimo, l'unico che ha parlato della porcheria del Grande Slam di Abu Dhabi! In studio Barbara Pontecorvo, Osservatorio Solomon contro le discriminazioni e membro della Comunità ebraica di Roma, bravissima, pacata, incisiva: "ogni 83 secondi esce un post antisemita sul web"! Ogni 83 secondi, capite? Spaventoso! Alessandro Giuli, direttore Tempi e Giampiero Mughini che tutti conosciamo, che, dopo aver condannato con la solita enfasi e gesticolando in modo teatrale come sua abitudine i fatti dello stadio, è caduto su Israele e io era proprio là che lo volevo, Israele! "Beh...su Israele si può discutere..-ha detto-....è il trattamento dei palestinesi che stavano a casa loro e che non erano responsabili dell'antisemitismo europeo", Pontecorvo: "....Muftì alleato di Hitler, Iran che quotidianamente parla di distruggere Israele". Mughini: "beh beh... ma....si, era alleato ma....". Ecco qua, se si parla di ebrei morti tutti pronti a strapparsi i capelli, se si tratta di ebrei vivi che in Israele si difendono dagli aggressori arabi, allora ...beh beh...ma....però.... http://www.video.mediaset.it/video/matrix/full/puntata-del-25-ottobre_768903.html

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Tifoseria ignobile

I vergognosi accadimenti di Roma si stanno risolvendo, finita la buriana, condannati 13 ragazzi con l'espulsione dagli stadi per 8 anni e stanno discutendo se far retrocedere tutta la squadra. Basta con le sceneggiate della lettura del Diario di Anna Frank negli stadi, basta con le solite banalità e lacrime di coccodrillo. Resta un lato positivo, unico ma importante, hanno incominciato a parlarne nelle scuole, a spiegare ai ragazzi chi era Anna, a conoscerla leggendo il suo Diario.
Nelle scuole, non negli stadi!

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No grazie, non interessa...

Non posso però concludere senza un pensiero fastidioso che mi frulla in testa da giorni, tra le tante voci di condanna, molte sincere, altre no, me ne manca una...ma, scusate, e Papa Bergoglio? Dove stava il Papa quando quei cretini oltraggiavano la Bambina simbolo della Shoah? Ahhh, è vero, che sbadata, faceva il sindacalista, parlava della dignità del lavoro, non aveva tempo per dire una parola d'amore alla memoria di Anna.

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Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale di Israele, unica e indivisibile"


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