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Deborah Fait
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Poter dormire a Gerusalemme, Israele 19/11/216
 Poter dormire a Gerusalemme, Israele
Commento di Deborah Fait

Molti anni fa, quando vivevo a Bolzano, aspettavo con terrore il giorno in cui si poteva dormire e poltrire un po' di più dopo una settimana di lavoro e di stress. Parlo naturalmente della domenica, il giorno del riposo, in cui uno desidera svegliarsi senza l'incubo di mandare i figli a scuola in orario e di correre al lavoro già stanco prima di incominciare la giornata. Ebbene, invece di dormire vivevamo un incubo, alle 5 del mattino incominciavano a suonare le campane della vicina chiesa del mio quartiere e di tutta la città. Din don din don, un disco che aumentava il rumore di migliaia di decibel, din don per chiamare i fedeli a messa e per svegliare i poveri cristi che bramavano un'ora di sonno in più. Quando finiva lo scampanio per la prima messa del giorno e uno si rimetteva sotto le coperte, speranzoso, ecco che, se in mattinata era previsto qualche funerale, incominciavano i rintocchi delle campane a morto, suonavano senza fine, alla fine uno si alzava disperato con gli occhi fuori dalla testa e la voglia di strangolare qualcuno.
Esasperati, abbiamo istituito un comitato di cittadini, abbiamo scritto un esposto al vescovo, al sindaco, al presidente della provincia e, dopo varie peripezie di carattere religioso (L'Alto Adige è una regione molto cattolica) ne siamo usciti vincitori : Lo scampanio delle chiese non doveva incominciare prima delle 8 del mattino. Sembrava un sogno ed era talmente piacevole che lo ricordo ancora oggi. L'umanità nei confronti di tutti i cittadini aveva avuto la meglio e chi voleva andare a messa alle 5, si poteva mettere la sveglia.

Perchè scrivo questo? Perchè in Israele tutto diventa più complicato e ogni decisione diventa "razzismo" per la minoranza musulmana della popolazione. Avrete già letto la storia dei muezzin e la proposta di legge presentata alla Knesset di togliere gli altoparlanti dai minareti e abbassare il tono dell'invito alla preghiera. Posso assicurare che qui l'incubo è milioni di volte superiore a quelle antiche domeniche in Italia. Provate a pensare cosa provereste se, nel più profondo del vostro sonno, qualcuno vi urlasse nelle orecchie Allahu Akhbar. Bene, è proprio questo che accade ogni giorno in Israele prima dell'alba, un urlo che parte dai minareti delle tante moschee esistenti e che naturalmente supera tutti i decibel possibili e immaginabili.
All'urlo di Allahu Akhbar diffuso dall'altoparlante, tutti, nel raggio di qualche chilometro, devono svegliarsi bruscamente, non solo i musulmani (che, ad essere onesti, sarebbe affar loro) ma anche gli ebrei, i cristiani, i bambini spaventati dal rumore insopportabile. Chiedere il rispetto della legge sui decibel sarebbe la cosa più logica e normale ma per i deputati arabi della Knesset non è così e si sono immediatamente messi a urlare al razzismo, all'apartheid, al fascismo.
L'ANP ha minacciato attentati, il Mufti di Gerusalemme e il capo di un partito arabo nel Parlamento israeliano hanno sbraitato " A chi non piace se ne vada, Israele è musulmano, arabo e palestinese".

O bella! E da quando Israele sarebbe un paese arabo, musulmano e palestinista? Mi pareva di vivere in un paese ebraico, è per questo che ho fatto l'alyià e come me qualche milione di altri ebrei e adesso guarda un po' cosa ci dice il Mufti, lo stesso che ci considera figli di scimmie e maiali e che ci vorrebbe tutti morti. Purtroppo Yakov Litzman, ministro della sanità e esponente di un partito religioso, è stato l'unico ad opporsi motivando il suo rifiuto col timore che la legge potrebbe impedire l'annuncio dell'entrata del sabato quando viene attivata una sirena per un paio di minuti. Litzman ha dimenticato un particolare importante, la sirena del sabato, che per altro ha un suono molto ovattato proprio perchè segnala l'inizio di una giornata dedicata alla spiritualità, viene attivata il venerdi pomeriggio quando tutti sono sveglissimi e si preparano chi alla preghiera e alla cena in famiglia, chi a uscire per divertirsi quindi non disturba nessuno. Probabilmente qualcuno deve averglielo fatto notare a Litzman che pare ci abbia ripensato permettendo così alla legge di fare il suo corso.

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Adesso non ci resta che sperare in un po' di silenzio senza che questo scateni un'altra ondata di terrorismo, l'occupazione preferita dai palestinisti. Purtroppo non solo loro pensano che Israele sia un paese arabo e musulmano , anche l'Italia non è da meno e, dopo la vergogna di essersi astenuti dal voto antisemita dell'Unesco che assegnava all'islam i luoghi sacri ebraici, ecco che ai cittadini italo-israeliani ( gli italkim) di Gerusalemme è arrivata una lettera sul referendum firmata da Matteo Renzi, presidente del consiglio, indirizzata a Gerusalemme- Palestina!
Va bene, sappiamo che non è colpa di Renzi, non è lui che scrive gli indirizzi e imbuca le lettere da Palazzo Chigi ma è della Farnesina, tutta colpa dell'AIRE, l'anagrafe degli italiani residenti all'estero, che li stampa in automatico.
Qualcuno si sarà accorto che lo stato stampato accanto a Gerusalemme non esiste? Possibile che siano tutti analfabeti i dipendenti dei vari ministeri, quelli che gestiscono la burocrazia? Eppure sono laureati, informatici e si sa che i computer non possono inventarsela una Gerusalemme in Palestina e non in Israele, qualcuno deve aver impostato questa scemenza assurda e antistorica.
Trovare il responsabile sarà impossibile anche perchè l'Italia è il paese del "Io non so niente, sarà stato qualcun altro".

E' famosa quella frase di Albert Einstein: " Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma riguardo all'universo ho ancora dei dubbi". In questo caso la stupidità si mescola all'ignoranza e alla mediocrità della politica, alla mostruosità anonima della burocrazia telematica. La protesta indignata degli italkim di Gerusalemme è arrivata a Roma. E allora? Dicono che manderanno altre lettere con l'indirizzo giusto: Gerusalemme- ISRAELE, benissimo ma non basta.
Credo sia ora di finirla con queste continue offese cher arrivano a raffica da ogni parte del mondo, Israele è ricoperto ogni giorno da ingiurie, provocazioni e bugie e noi, pazienti, ci limitiamo ad accettare qualche scusa pelosa e a sperare che finisca questa ossessione.

Nel profondo del nostro cuore sappiamo che non finirà mai, che saremo sempre l'obiettivo principale dell'odio di un mondo che è stato capace di riciclare l'antisemitismo, secolo dopo secolo, adattandolo alle varie realtà.
Prima avvelenavamo i pozzi, oggi avveleniamo l'aria dei palestinesi, parola di Abu Mazen e prima di lui di Suha Arafat, moglie del terrorista. Prima eravamo " gli ebrei che volevano soggiogare il mondo" (Protocolli dei savi di Sion, best seller tra gli arabi e non ritenuito antisemita dalla Cassazione italiana!), oggi siamo il Paese più odiato al mondo, responsabile, secondo i più, di tutto quello che accade di brutto sul pianeta.
No, non finirà mai l'ossessione, è una malattia ereditaria. Gerusalemme è la capitale di Israele anche se la comunità internazionale ha paura di ammetterlo compresi i presidenti degli Stati Uniti dagli anni 50 in poi.

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L'Ambasciata Usa a Tel Aviv: arriverà il giorno del trasloco a Gerusalemme?

Il Congresso americano nel 1995 aveva approvato una legge che riconosceva Gerusalemme come capitale unica e indivisible dello Stato di Israele e chiedeva il trasferimento dell'Ambasciata USA che doveva avvenire non oltre il 1999. Non è successo a causa della vigliaccheria di Bush, Clinton e Obama.
Se Donald Trump manterrà la promessa di trasferire l'Ambasciata USA a Gerusalemme, riconoscendola come Capitale legittima di Israele, non farà altro che rispettare la legge del Congresso del suo Paese e sicuramente passerà alla storia.

Non sono soltanto gli arabi a odiare visceralmente Israele e a boicottarlo, tutto questo fango parte dalla società civile dove il virus dell'antisemitismo si mescola alla paura e alla codardia, parte dall'occidente e dalle sue università, dagli intellettuali, dalla chiesa e dai partiti politici. Il BDS, (boicottaggio, disinvestimento, sanzioni) è diventato una forza internazionale, una forza del male che opera in tutto il mondo.
L'occidente che accoglie a braccia aperte capi di stato assassini come gli ayatollah iraniani da Khomeini a Khamenei, Ahmadinejad e adesso a Rouhani, l'Europa che da sempre dà il benvenuto a dittatori sanguinari, che ha amato profondamente il peggior terrorista del 20simo secolo, Yasser Arafat, rifiuta e aggredisce ogni rappresentante della democrazia israeliana e non mi si venga a dire che lo fa perchè il governo di Israele è di centro destra, lo ha sempre fatto, con tutti i governi. Ricordo la visita di Rabin a Roma nel 1992, il dispiegamento delle forze di polizia per proteggerlo e le manifestazioni di odio fuori dal Teatro dell' Opera. Agli antisemiti non interessa chi governa, l'unica cosa che sanno fare è maledire gli ebrei e Israele.

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Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile di Israele"


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