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Deborah Fait
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E all'improvviso ecco la depressione 26/07/2016
E all'improvviso ecco la depressione
Commento di Deborah Fait

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Insomma Alì era depresso, un povero ragazzo sconvolto dal bullismo di cui era oggetto. Alì era un tedesco di famiglia iraniana, il suo complice sedicenne è un tedesco di famiglia afghana. Le nove vittime erano ragazzi innocenti andati a fare uno spuntino al McDonald. Depressi, malati di mente, psicologicamente deboli, sempre una scusa pronta per questi assassini, anche il terrorista di Nizza era depresso. Una vera e propria epidemia! Il kamikaze di Anbach, profugo siriano, che voleva fare una strage durante un concerto ed è esploso prima di riuscire ad entrare ammazzando una bambina di 13 anni e ferendo gravemente 12 persone, aveva anche problemi psichici.

Beh io sono stufa di queste scuse, ci stanno prendendo per il naso, ci considerano degli imbecilli cui raccontare storielle. L'idea fissa degli europei è giustamente l'Isis ma scioccamente credono che chi non è affiliato all'organizzazione degli assassini neri non possa essere un terrorista. Il comune denominatore di tutti questi depressi che commettono stragi è la loro origine islamica e, siano cani sciolti o affiliati a Al Baghdadi, non ha nessuna importanza, sono comunque terroristi e quello che fanno ha una inconfondibile matrice islamica di odio, violenza e morte. Il terrorismo non è incominciato con Al Qaeda e meno ancora con l'Isis, fare l'elenco degli attentati commessi da arabi, laici o musulmani osservanti, sarebbe lungo. L'Europa ha dimenticato le stragi palestinesi degli anni 70/80? Roma, Parigi, Vienna, Anversa! Il terrorismo palestinese era terrorismo laico infatti aveva contatti con tutti i gruppi eversivi di destra e di sinistra europei, Baader Meinhof, Brigate Rosse, Brigate nere, e aveva un solo fine: ammazzare ebrei in Europa come in Israele.

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Ali, essendo iraniano, era sciita quindi non poteva essere affiliato all'Isis sunnita, particolari irrilevanti al fine del terrorismo, l'unica cosa spaventosa è che l'islam, tutto intero, sia sciita che sunnita, è pronto a distruggere il mondo con una guerra del terrore che potrebbe durare anni, molti anni. Altro che depressione, altro che bullismo e problemi psichici! Lo avete visto come sparava? Quello non era un diciottenne depresso pieno di paura come dovrebbe essere un adolescente, era uno che a gambe larghe, e ben piantato su di esse, senza esitazione, freddamente, sventagliava la sua pistola contro dei ragazzini ammazzandone nove. Una donna musulmana lo ha sentito gridare Allahu Akhbar. Se lo era inventato? Non si sa, certo è che hanno subito insabbiato l'informazione come nessuno parla del video pubblicato dal Fatto Quotidiano in cui si sentono dei musulmani gridare Allahu Akhbar davanti ai fiori messi sul luogo dove nove ragazzini erano stati ammazzati http://tv.ilfattoquotidiano.it/2016/07/24/monaco-islamici-intonano-allah-akbar-al-memoriale-tedeschi-insorgono/546447/

Vorrei tornare al massacro di Nizza e alle parole del Primo Ministro Manuel Valls: "Tendete le mani alla Francia". Ho fatto un salto sulla sedia! Dove era la Francia quando Israele stava per essere distrutto? Cosa ha fatto Charles De Gaulle durante la guerra dei 6 giorni quando tutti gli eserciti arabi stavano per invadere Israele per il totale annientamento? Mentre Israele, con poche armi e tanto coraggio, si difendeva a nord, a sud e a est da 5 eserciti arabi, De Gaulle pensò bene di mettere in atto l'embargo al Paese ebraico che rischiava una seconda Shoah! Non solo, rifiutò anche di consegnare a Israele 50 aerei e sottomarini già pagati. Gli israeliani, più intelligenti del Generale, con un'azione stupenda, sono andati a prederseli durante una notte passando, non visti, proprio sotto il naso delle autorità francesi http://www.sixdaywar.org/content/france.asp

E che dire di Jacques Chirac che, in visita in Israele, a Gerusalemme, si è messo a urlare, paonazzo in viso, "Ma insomma cosa volete? Basta con questa provocazione! Questa non è casa vostra!" alle guardie del corpo israeliane che lo stavano proteggendo. La Francia non ha avuto pietà e adesso che ha l'acqua alla gola, chiede sostegno e solidarietà. La mia va alle vittime e alle loro famiglie, la Francia ripensi al passato e impari un po' di umiltà.

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Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile di Israele"


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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