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Deborah Fait
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Non siamo più 'un piccolo paese di merda' 04/02/2010


Deborah Fait

Permettetemi di ridere.
Qui in Israele abbiamo passate tre giorni camminando a un metro da terra, eravamo tutti sulla nuvoletta con un sorriso beato sul volto, soprattutto noi di origine italiana abituati a vergognarci e a morire di rabbia per l'odio italiano per Israele, odio durato 40 e piu' lunghi anni.
Questi tre giorni della visita di Berlusconi in Israele ci hanno fatto sognare.
Perche' rido?
Rido perche' i sinistri italiani, verdi di rabbia, stanno facendo il nostro lavoro, il lavoro di noi giornalisti quando i loro esponenti politici  sputtanavano Israele. Loro ridevano e noi che amavamo Israele scrivevamo con vergogna e dolore le  parole di odio degli esponenti della sinistra Italiana.
Rido perche' , oggi, sono loro, i sinistri, a dire "Ecco, Berlusconi ha detto che dovete restituire il Golan. Non protestate? Ecco Berlusconi ha detto che e' giusto addolorarsi per le vittime di Gaza dopo aver pianto per le vittime della Shoa'. Perche' non protestate per il paragone?"
Io rido perche' a queste persone non interessa niente degli ebrei  e  mettono in evidenza gli scivoloni di Berlusconi per puro odio contro di lui, non per amore e rispetto per gli ebrei, vivi o morti.
Per questo rido, perche' sono falsi e ipocriti.
La frase incriminata  detta a Betlemme davanti a Abu Mazen per ovvi motivi e' stata , azzardo, probabilmente concordata con Bibi perche' in Israele nessuno si e' meravigliato o si e' scandalizzato per quelle parole, chiaramente diplomatiche, chiaramente politicamente corrette.
Berlusconi era circondato da palestinesi, doveva dire forse  "delle vostre vittime non ce ne frega niente?"
Ha fatto un discorso da politico scafato che esprime quello che sa cosa gli altri si aspettano da lui.
Allora, direte, ha fatto la stessa cosa  anche con voi!
Ehhhhh No, vi rispondo, perche' qui Berlusconi ha pianto, si e' commosso, allo Yad va Shem  si e' fermato davanti ad ogni fotografia o filmato, sinceramente sconvolto.
A Betlemme, davanti a Abu Mazen, era serio e compassato, molto freddo e professionale.
A Gerusalemme era come un fratello, rideva, piangeva, si divertiva, quando Rita, la miglior voce di Israele,  ha cantato per lui nella residenza del Presidente Peres, Berlusconi era sinceramente ammirato e divertito e alla fine c'e' stato un abbraccio generale, tra lacrime, barzellette  e sorrisi ed e' stato a questo punto che il giornalista che era presente ha esclamato "Ma perche' un uomo cosi' deve ritornare in Italia? Lasciatecelo qui!"
 
"Vi ringrazio di esistere" , ha detto Berlusconi nel suo discorso alla Knesset, " Ogni paese libero del mondo deve ringraziare per la vostra esistenza. Siete la dimostrazione che la democrazia e' possibile anche al di fuori dell'Occidente"
Cito a memoria perche' il suo discorso  con le parole esatte lo trovate dovunque, voglio citare a memoria come il mio cuore ricorda le sue parole  e per l'emozione che mi hanno dato: miele e dolcezza dopo aver sopportato  tanto odio e amarezza.
Vi chiederete perche' tanta ammirazione per Berlusconi che in Italia  odiano.
Facile, per noi Berlusconi e' come l' angelo della consolazione  dopo aver avuto di fronte dei demoni per tanti e tanti anni.
I politici italiani della prima e seconda Repubblica hanno odiato e sbeffeggiato Israele al di la' di ogni limite.
Per Craxi Israele era il demonio combattuto dal novello Garibaldi e Mazzini, tutti e due insieme, uniti nel brutto corpo  di  Arafat.
Craxi e Andreotti , due leader tanto innamorati degli arabi da far fuggire dall'Italia gli assassini mandati da Arafat che avevano ammazzato italiani.
Occhetto e Lama che, maledicendo Israele, portavano Arafat , nel tripudio generale, ad Assisi, subito dopo gli attentati terroristici organizzati dal mostro palestinese.
La bara nera gettata da Lama e suoi seguaci davanti al Tempio Maggiore e pochi giorni dopo l'
assassinio di Stefanino Gay Tache' di due anni.
Agnoletto e Dalema  che correvano ad abbracciare Arafat, prigioniero a Ramallah, mentre Israele veniva colpito da 25.000 attentati, dicendo alle telecamere che Israele, che stava morendo, era un paese nazista.
E i pacifinti? Ve li ricordate?  Ricordate qualcuno di loro in Israele per solidarieta' mentre qua si moriva bruciati vivi colpiti da tritolo, palle d'acciaio e veleno per topi e chiodi, materiale  che componeva le cinture dei kamikaze, ve li ricordate?
Io no.
Nessun pacifinto e' venuto in Israele.
Sono passati di qua, correndo da Arafat come cagnolini obbedienti, Oliver Stone e Saramango per  urlarci "Nazisti".
E noi morivamo
E i nostri bambini venivano linciati , sbranati, smembrati e nessuno ha detto mai una parola di pieta' per noi.
Odio e nient'altro che odio.
Parliamo anche di qualcuno non italiano, ricordiamo Chirac che a Gerusalemme, mentre i soldati israeliani lo proteggevano, si e' messo a urlargli contro  "Andate via di qua, questa non e' casa vostra"
E che dire dell'ambasciatore francese a Londra che descrisse Israele come "Un piccolo paese di merda"
 
Dopo tutto questo e tanto altro, non parlero' ancora dei cortei che apostrofavano Israele come il demonio e auspicavano la sua fine fisica, volete che l'amicizia e l'affetto di un Berlusconi non ci facciano sognare?
Ha detto due frasi sbagliate?
Si, gliele perdoniamo per tutte le altre parole sono state parole d'amore e di rispetto.
Berlusconi non e' il Messia, e' un politico e come tale puo'  sbagliare ma noi israeliani lo amiamo perche' ricordiamo con brividi di disgusto e schifo chi nei suoi discorsi non riusciva a inserire nemmeno due parole, non due frasi, buone nei confronti di Israele.
Israele, come un bambino che viene sempre bastonato e preso a calci, nel momento in cui trova chi gli fa anche un sorriso, si sente in paradiso, si sente finalmente amato.
Questo e' il sentimento che ci fa provare Silvio Berlusconi e per questo io gli dico
"Grazie, Amico Presidente".


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