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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Giorgio Israel
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JCall, un modo per isolare Israele 05/05/2010
 JCall, un modo per isolare Israele


Giorgio Israel

Negli anni dal 1935 in poi la comunità ebraica italiana venne spaccata dalle prime campagne antisemite: una parte di essa, aggregatasi attorno al periodico “La nostra bandiera”, sconfessò duramente il sionismo per dimostrare la propria lealtà al regime fascista e alla nazione, sperando così di salvare l’ebraismo. Furono le leggi razziali del 1938 a sanare la divisione ricompattando il mondo ebraico di fronte alla persecuzione.

Fatte le debite proporzioni sta accadendo qualcosa di analogo: “debite proporzioni” nel senso che quel che sta accadendo coinvolge tutto il mondo ebraico internazionale. Una parte di esso si sta schierando con appelli “contro la politica del governo Netanyahu” per “salvare Israele”. E lo fa senza tenere in alcun conto la situazione di tragico isolamento in cui si cerca di mettere Israele, anche per la sgangherata politica dell’amministrazione Obama; l’ostilità crescente che lo circonda; la minaccia iraniana; l’immensa ipocrisia con cui qualsiasi atto israeliano viene tacciato di criminalità e il silenzio con cui si voltano le spalle di fronte a crimini autentici. Da un lato parte l’appello Jcall, dall’altro risponde l’attacco contro Elie Wiesel, colpevole di difendere le ragioni di Israele. Intanto, l’antisemitismo cresce e in Francia siamo alla seconda aggressione in pochi giorni.

Speriamo che anche stavolta non sia qualche evoluzione drammatica a richiudere questa ferita.


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