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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Giorgio Israel
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Le coraggiose affermazioni di Giorgio Napolitano 25/11/2008
Tanto di cappello a Giorgio Napolitano. Nel suo viaggio in Israele ha fatto una serie di affermazioni che è difficile sentire nella politica italiana, in particolare a sinistra. Ha detto che l’antisionismo ha a che fare con l’antisemitismo, eccome, anzi che è la forma attuale in cui si presenta l’antisemitismo: un’affermazione che farà storcere la bocca a molti ma che si scosta finalmente dal coro di chi non fa altro che piangere la Shoah per poter meglio condannare Israele. Ha condannato senza mezzi termini tutti i tentativi espliciti o larvati di delegittimare Israele e di mettere in discussione il suo diritto all’esistenza. Ha definito i proclami contro l’esistenza di Israele come “deliranti” e ha detto che l’Italia «non può che rafforzare il proprio impegno affinché tali voci siano per sempre bandite e mai più l’umanità torni a rivivere le aberrazioni del passato». Ed ha condannato il tentativo iraniano di dotarsi dell’arma nucleare asserendo che l’Italia fa la sua parte per bloccare questo tentativo applicando le sanzioni senza mezzi termini. Infine, nel ricordare il dramma della Shoah ha ricordato l’impegno del mondo cristiano nel salvare molti ebrei dallo sterminio, prendendo così le distanze da polemiche eccessive e virulente che poco o niente hanno a che fare con l’analisi storica e piuttosto manifestano la volontà di alcuni ambienti in entrambe le parti, di gettare zizzania tra Israele ed ebrei da un lato e mondo cattolico dall’altro – del che, in questi frangenti, si avverte il bisogno come di un proiettile in testa.

Difatti troppi dimenticano che se da qualche tempo di Israele (e conseguentemente degli ebrei) si parla poco – appaiono lontani i tempi in cui si dibatteva da mane a sera sulle reazioni “spoporzionate” di Israele, in cui si mettevano in opera i boicottaggi, ecc. – questa è soltanto la quiete che precede la tempesta. Si stanno accumulando i nuvoloni di un brutto temporale e il 2009 potrebbe anche essere un annus terribilis. Non è soltanto il profilarsi di Ginevra 2009 – replica della sciagurata conferenza di Durban – e stavolta nel cuore stesso dell’Europa. Ma è la situazione in Medio Oriente, il riarmo fino ai denti di Hezbollah, il rafforzarsi di Hamas, le elezioni palestinesi, l’impossibilità per un movimento radicale rivoluzionario armato di stare fermo troppo tempo senza combattere, e tanti altri fattori, che potrebbero determinare un’esplosione grave. A ciò si aggiunga la situazione politica magmatica – per usare un eufemismo – in Israele.

È bene che si prendano posizioni al contempo nette e ragionevoli come quella di Napolitano perché ne avremo probabilmente molto bisogno nel prossimo futuro.
Giorgio Israel


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