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Grillini putiniani: la vicinanza dei 5 stelle con il dittatore russo 14/12/2017
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 14/12/2017 a pag. 4 con il titolo "Rasmussen: Putin vuole utilizzare l’Italia per dividere l’Unione e abbattere le sanzioni" l'intervista di Paolo Mastrolilli a Anders Fogh Rasmussen, ex segretario generale Nato: con il titolo "Di Battista: con noi al governo intrecceremo rapporti più intensi con la Russia", l'intervista di Federico Capurso a Alessandro Di Battista.

Ecco le interviste:

Paolo Mastrolilli: "Rasmussen: Putin vuole utilizzare l’Italia per dividere l’Unione e abbattere le sanzioni"

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Paolo Mastrolilli

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Anders Fogh Rasmussen

 

Anders Fogh Rasmussen, ex segretario generale della Nato, lancia questo avvertimento: «Putin non è vostro amico. Vuole usare l’Italia per dividere l’Europa e liberarsi dalle sanzioni».
Su “Foreign Affairs” l’ex vice presidente Usa Biden ha accusato la Russia di assaltare la democrazia occidentale. È d’accordo?
«I leader russi vedono erroneamente i valori occidentali come una minaccia per la loro esistenza, perciò sono all’offensiva per minarli. Hanno mobilitato diverse armi, militari e informazione. Militarmente, la Russia combatte in diversi Paesi ex sovietici che desiderano avvicinarsi alla Ue e alla Nato, come Moldova, Georgia, Ucraina. Nella Ue e negli Usa l’assalto non è militare ma insidioso, impiegando le forniture energetiche come armi; cercando di destabilizzare le istituzioni democratiche con gli attacchi cyber o l’hacking dei computer per pubblicare i contenuti su Wikileaks; promuovendo e diffondendo “fake news” per creare una nuvola di dubbio sulla legittimità dei nostri leader e delle istituzioni. Mosca sta cercando sistematicamente di demolire l’ordine basato sulle leggi che ha tenuto l’Europa pacifica, prospera e libera per generazioni. Non dovremmo essere così ingenui da aiutarla».
Biden accusa la Russia di voler influenzare le prossime elezioni italiane a favore di Lega Nord e M5S. E’ d’accordo e ha prove?
«In Italia la Lega non fa mistero dei suoi legami con Putin, avendo già firmato un accordo di cooperazione col suo partito, Russia Unita. Per gli altri, non sono in condizione di dire se sono apertamente collusi con Mosca. Ma l’interferenza russa prende molte forme. Troppo spesso i partiti in Italia ed Europa sono stati ingenui nell’accettare aiuto dagli alleati della Russia per diffondere i loro messaggi. Lo abbiamo visto in Gran Bretagna, dove mezzi russi hanno aiutato l’Ukip. In Scozia e Catalogna stanno dando molto spazio alla promozione delle cause secessioniste. Questi partiti pensano che “il nemico del mio nemico è mio amico”, e perciò accettano l’aiuto. Ma lasciatemi essere chiaro: Putin non è vostro amico. Non vuole rendere grande l’Italia, ma usarla per dividere l’Europa e liberarsi dalle sanzioni imposte per i suoi atti ostili».
Che strategia suggerisce per contrastarlo?
«Nato e Ue si sono svegliate davanti alla minaccia. Ad esempio ora hanno i centri StratCom per contrastare la disinformazione e hanno rafforzato le difese cibernetiche. Dobbiamo fare di più, ma non ci sono rimedi facili, e richiederà più della sola azione Nato. Combattere questi attacchi è responsabilità di molti attori, dalla Ue ai governi europei, ai partiti politici, social media e media tradizionali. I governi dovrebbero rivedere le regole sul finanziamento delle campagne elettorali, per garantire che siano libere dalle influenze esterne. I partiti dovrebbero chiedersi se stanno interpretando il ruolo degli “utili idioti” per la macchina della disinformazione russa. I media dovrebbero controllare meglio i fatti e le fonti. I social dovrebbero aumentare gli forzi per rimuovere account falsi e bots, e attirare l’attenzione sulla necessità di guardare il contenuto online con occhio più critico».
Mosca ha annesso la Crimea e combatte in Ucraina. Come rispondere?
«Bisogna mantenere le sanzioni. Ogni alleggerimento segnalerebbe ai dittatori che cambiare i confini con la forza ha un prezzo limitato. Dobbiamo aiutare l’Ucraina a proteggersi fornendo sistemi difensivi, e premere sulla Russia affinché accetti una forza di pace dell’Onu col mandato di mettere fine al conflitto».
Teme un confronto militare tra Russia e Nato?
«Le azioni ostili di Putin ci hanno costretti a cambiare postura, rafforzando le difese orientali. Abbiamo schierato truppe, anche italiane, in Lettonia. Per la Russia sarebbe estremamente costoso attaccare militarmente i confini della Nato, perciò ha cambiato tattica per minare gli alleati dall’interno».
Il ritiro dalla Siria apre opportunità per la Nato?
«In Siria vedo solo difficoltà per l’Occidente. Grazie alla Russia, Assad ha vinto. Ora dobbiamo trovare una formula che dia sicurezza ai siriani. Non dimentichiamo che la decisione di Mosca di bombardare le aree civili in Siria ha esacerbato la crisi dei rifugiati in Europa. Dati gli enormi problemi che ciò ha creato in Italia, trovo sorprendente che gli italiani possano anche solo considerare la Russia come niente altro che un attore ostile».

Federico Capurso: "Di Battista: con noi al governo intrecceremo rapporti più intensi con la Russia"

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Alessandro Di Battista

«Basta con le fake news». Alessandro Di Battista cerca di dare un taglio ad una «polemica stupida costruita dal Pd» e lancia un appello: «Chiedo a giornali, televisioni e a chi gestisce qualsiasi pagina internet di non diffondere fake news e di non raccontare balle agli italiani».
Di Battista, restano sul tavolo le accuse mosse contro il Movimento riguardo ai vostri frequenti contatti con i referenti di Mosca. Fake news?
«Ho incontrato l’ambasciatore russo così come l’ex-ambasciatore americano David Thorne. E ho chiesto più volte di incontrare il suo successore, John Phillips, senza mai ricevere risposta».
Del colloquio con l’ambasciatore russo, però, non è mai stato reso pubblico il contenuto. Cosa vi siete detti?
«Abbiamo parlato di sanzioni. Lui mi ha chiesto la posizione del M5S e io ho risposto ciò che dico pubblicamente: “Se il M5S andrà al governo chiederà all’Unione europea di eliminarle”. Poi, parlando della Nato, gli ho detto chiaramente che l’atteggiamento avuto negli ultimi anni dall’Alleanza atlantica, con continui interventi militari, non ci va bene».
Per questo, forse, l’ex vice Presidente Usa Joe Biden parla di un interesse dei russi ad appoggiare - magari a vostra insaputa - posizioni comuni e “destabilizzanti“ sui social...
«Io ho letto di un’ipotetica influenza russa sull’esito referendario, ma l’unico endorsement in favore del Sì arrivò da parte dell’ambasciatore Usa Phillips, che con una fake news parlò di catastrofi in caso di vittoria del No. Al tempo non tollerai quell’ingerenza americana e allo stesso modo, oggi, non tollererei nessuna ingerenza da parte della Russia. Un discorso, questo, valido per tutti i paesi stranieri».
Pensa che l’articolo di Biden sulle fake news sia stato scritto per fare un favore al Pd?
«Non lo so. So però che c’è stato un legame tra la presidenza Obama e il Pd. So che l’ambasciatore Philips ha fatto campagna per Renzi e che Renzi ha fatto, in maniera stupida, campagna elettorale per Hillary Clinton. E dico anche che Biden è stato il vicepresidente di Obama quando la Clinton era segretario di Stato».
E ora c’è Donald Trump. C’è disincanto da parte vostra nei suoi confronti?
«Non c’è stata mai nessuna fascinazione. Dicevamo che lo avremmo giudicato dai fatti e ora critico quella stupida provocazione dello spostamento dell’ambasciata americana a Gerusalemme».
La politica estera di Putin non è stata meno aggressiva. Eppure sembra che da parte vostra ci sia maggiore benevolenza nei giudizi. È così?
«Considero fallimentare qualsiasi tentativo di risoluzione dei conflitti con l’uso della forza. Ma in Crimea c’è stato un referendum e in Siria hanno bombardato tutti, non solo la Russia. Certo, se domani Putin dicesse, ad esempio, che occorre il sostegno dell’Italia per un intervento militare in Georgia, gli risponderemmo che questa possibilità non esiste».
Beppe Grillo anni fa diceva che la Russia è “una democrazia fondata su gas e petrolio” e che, senza questi, tornerebbe a essere la “solita vecchia dittatura”. È ancora così?
«Ci sono diversi tipi di diritti: sociali, economici, umani. Penso che nella Federazione russa non tutti i diritti siano garantiti; così come in Italia, dove non ci occupiamo più da tempo di diritti economici e sociali. La rabbia e il rigurgito xenofobo di questi mesi dipendono anche da questo. Così come gli Usa sono un alleato storico dell’Italia, riteniamo che anche la Russia sia un interlocutore fondamentale. E una volta al governo intrecceremmo rapporti più intensi con la Federazione russa».
Che tipo di rapporti?
«Di questo ne avevo parlato con il vice ministro degli Esteri russo, quando andai in visita a Mosca. Ad esempio, vorremmo lavorare per una sinergia tra le intelligence di Russia, Nato e Ue, contro il terrorismo internazionale».
Che ruolo può giocare nello scacchiere internazionale l’Europa vista con gli occhi del M5S ?
«La creazione di un esercito comune non è la risposta. Piuttosto, occorre un coordinamento tra eserciti nazionali. Allargando lo sguardo, vedo che da una parte c’è la Cina, a cui permettiamo l’invasione di prodotti sottocosto e di bassissima qualità senza alcun ostacolo, dall’altra gli Usa e dall’altra ancora la Russia. Senza un’Europa forte gli interessi di tutti i cittadini europei finirebbero per essere schiacciati. Ma non stiamo cambiando pelle: continuiamo a non tollerare un’Ue a trazione franco-tedesca, a volere il referendum sull’euro, la revisione del regolamento di Dublino e del fiscal compact».

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