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Antonio Donno
Israele/USA
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L’Iran circonda Israele 09/10/2023
L’Iran circonda Israele
Analisi di Antonio Donno

File:Hezbollah iran hamas.jpg - Wikipedia

Ormai, anno dopo anno, Israele è circondato dall’Iran, non direttamente, come è noto, ma per mezzo dei gruppi terroristici sostenuti militarmente ed economicamente dal regime degli ayatollah. Mentre gli Stati Uniti si affannano a ricercare un punto di incontro con Teheran per stabilizzare il Medio Oriente e Israele lavora a rafforzare gli “Accordi di Abramo” – con l’ingresso dell’Arabia Saudita, al fine di creare una catena di alleati in funzione anti-iraniana – l’Iran si è connesso ai gruppi terroristici che concretamente minacciano giornalmente i confini di Israele. A nord dello Stato ebraico, sono stanziati gli Hezbollah, pagati e sostenuti da lungo tempo da Teheran ai confini meridionali del Libano, dove è stanziata la missione italiana “Leonte” con finalità di interposizione. È difficile dire se interposizione vorrà dire opposizione armata nel caso in cui gli Hezbollah, lanciati dall’Iran, dovessero attaccare Israele superando i confini meridionali del Libano.

     Molto complessa è la situazione nella West Bank, cioè nei territori amministrati dai palestinesi ai confini orientali di Israele. Tuttavia, è ben noto a tutti che quei territori sono ormai nelle mani dei terroristi palestinesi foraggiati e armati da Teheran e che Abu Mazen è tenuto in piedi dalle formazioni terroristiche filo-iraniane perché rappresenta una sorta di “pupo di pezza” cui continuano a riferirsi gli occidentali e, in particolare, gli americani. In realtà, tutte le azioni terroristiche che negli ultimi due anni hanno visto cadere centinaia di israeliani sono opera di gruppi comandati dall’Iran sotto diverse sigle.

     Infine – ed è questo il momento tragico che Israele sta vivendo – Hamas, che controlla con mano di ferro gli abitanti di Gaza, ha lanciato un attacco feroce di cui si parla da un paio di giorni. Al di là dell’eventuale impreparazione dei soldati israeliani nel difendere il confine tra Gaza e Israele, ciò che conta è la perfetta preparazione ed esecuzione dell’attacco dei terroristi di Hamas, che hanno superato i confini con Israele e occupato alcuni villaggio israeliani, compiendo atti di ferocia che tutto il mondo, o quasi, ha condannato. Ma la condanna è oggi non più sufficiente, forse anche inutile, addirittura ridicola per i terroristi, nel momento in cui il terrorismo filo-iraniano ha messo in mostra una capacità di azione mai dimostrata finora e che lo stesso Iran sostiene, fregandosene delle reazioni internazionali. Ci sono responsabilità di largo respiro per quello che sta accadendo in questi giorni.

     Gli Stati Uniti sono in prima fila in questo intreccio terribile di responsabilità. Tali responsabilità, come ho detto più volte, partono da Obama, che ha voluto un distacco americano dagli eventi mediorientali, nell’illusione che le difficoltà che avrebbe incontrato Israele, senza il sostegno di Washington, lo avrebbe costretto a cedere sulla formula “due popoli, due Stati”. Ma la furbizia di Obama non ha tenuto in conto della forza morale del popolo ebraico, che nel suo Stato – il suo Stato rinato dopo duemila anni – ha visto il momento culminante, eroico della lotta per la propria esistenza. Con Biden la posizione americana di allontanamento da Israele si è confermata, l’inutile quanto sterile iniziativa di riprendere i contatti negoziali con Teheran si sono rivelati un vantaggio per l’Iran, che ha avuto tutto il tempo di sviluppare il proprio programma nucleare e – questo è l’argomento all’ordine del giorno – di arricchire l’arsenale militare di Hezbollah, Jihad Islamica e Hamas. A questo si deve aggiungere che l’azione attuale dei terroristi contro Israele è senz’altro frutto di un loro addestramento in Iran, un addestramento militare e tattico, come si è visto.

     L’Europa è una sentina di doppiogiochismo e di ipocrisia. L’Unione Europea è sempre stata pronta a condannare le azioni difensive israeliane contro gli attacchi terroristici, accodandosi senza personalità politica alla posizione americana favorevole alla nascita di uno Stato palestinese, accanto a Israele, ma comandato in tutto e per tutto dal regime iraniano. Un pericolo mortale per lo Stato ebraico.

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Antonio Donno

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