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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Angelo Pezzana
Israele/Analisi
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Il 1° settembre 1939 è oggi 01/09/2009

Settant’anni fa, il 1° settembre 1939, la Germania nazista invadeva la Polonia, dando inizio a quella che sarebbe diventata la seconda guerra mondiale. Ciò fu possibile, perchè pochi giorni prima, il 23 agosto, il Ministro degli esteri tedesco Joachim von Ribbentrop e quello russo, Vyacheslav Molotov, avevano firmato il patto che garantiva a Hitler il consenso sovietico per l’invasione della Polonia, mentre i russi, a loro volta, ne occupavano le parti orientali, mettendo fine alla sua indipendenza. Quel patto stupì il mondo intero, le democrazie non si resero conto di quel che stava accadendo. IC l’ha ricordato ieri, ma questa data non deve essere soltanto un ricordo di quanto accadde, perchè la cecità dell’Occidente, oggi, è simile a quella di allora. Il pacifismo, l’appeasement della politica di Chamberlain verso le dittature di Hitler e Stalin, con le loro ideologie di morte, sono drammaticamente simili a quanto avviene oggi. Anche oggi l’Occidente tende la mano ad Ahamadinejad, nella speranza che diventi quello che non è, incurante che l’ordigno nucleare nelle sue mani potrà sconvolgere l’intero pianeta. Lo stesso vale per la sottovalutazione del fondamentalismo islamico, che sarà pur vero che non rappresenta l’islam nel suo insieme, ma esprime comunque una volontà di dominio del mondo della quale incominciano a vedersi già le premesse. L’appeasement di allora fu un errore, scrivono oggi quegli storici che però ne seguono ugualmente la strada, incapaci di vederne gli identici segnali. L’islam non è soltanto una religione monoteista, come siamo abituati a catalogarla insieme ad altre, esso è diventato lo strumento per eccellenza che viene usato per giustificare una ideologia che si propone, apertamente, la distruzione della modernità così come l’Occidente si è conquistata nel corso degli ultimi secoli.

Il 1° settembre 1939 è oggi, ma non ce ne accorgiamo.

Angelo Pezzana


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